Recensione del concerto del 04/11/2024

Silvia Chiesa e Maurizio Baglini alle Serate Musicali del Conservatorio

È un duo d’eccellenza quello formato dalla violoncellista Silvia Chiesa e dal pianista Maurizio Baglini. Il raro impaginato ascoltato ieri sera per Serate Musicali, la storica organizzazione concertistica milanese, è un esempio di come brani molto validi di differenti musicisti come Busoni, Liszt, Chopin e Rachmaninov, possano avere un approccio intensamente espressivo e di valida resa interpretativa se ad eseguirli ci sono strumentisti di consolidata importante carriera concertistica.

L’elemento virtuosistico, presente in tutti gli autori dello splendido impaginato, è stato sostenuto con discorsività dal duo, a partire dal brano probabilmente di più rara esecuzione quale “Kultaselle, 10 Variazioni per violoncello e pianoforte su un canto popolare finnico” di Ferruccio Busoni (1866-1924).

L’integrazione perfetta dei due strumentisti ha prodotto un’intesa di alto valore estetico, tra la melodicità dell’ottimo violoncello- un Giovanni Grancino del 1697- della Chiesa e le armonizzazioni precise di Baglini. Ancor più pregnante il tardo Franz Liszt (1811-1886) con le sue Due Elegie per cello e pianoforte, dove il virtuosismo espressivo della cellista ha trovato agio nella perfetta sinergia pianistica.

Un passo indietro nel tempo con un lavoro ancora di rara esecuzione di Fryderyk Chopin (180-1849) con il suo giovanile Introduzione e Polacca Brillante in do maggiore op.3. La parte virtuosistica del brillante pianoforte di Baglini è qui emersa non solo per sottolineare l’espressività melodica della Chiesa. L’Op.3 è un lavoro dove il linguaggio tipico del polacco è già particolarmente individuato.

Dopo l’intervallo, la Sonata in sol minore op.19 di Sergej Rachmaninov (1873-1943), il brano più corposo, in quattro movimenti, con almeno l’Allegro scherzando e l’Andante assai noti, ha ancora rivelato l’eccellenti qualità della coppia Chiesa-Baglini. Un’ intesa di primo livello per un gioco perfetto di contrasti dinamici, di evidenziazioni chiare nei piani sonori e di bellezza timbrica.

Applausi fragorosi dal pubblico non numeroso presente in Sala Verdi e due ottimi bis con due trascrizioni: prima, di Leonard Bernstein (1918-1990) Tonight, da West Side Story; poi un’italianissima Tarentella di Alfredo Casella (1883-1947).

Bravissimi! Prossimo appuntamento per l’11 novembre con il grande violoncellista Steven Isserlis e la pianista Connie Shih per Beethoven, Martinu e Dvorak. Da non perdere.

5 Novembre 2024 Cesare Guzzardella

Corrierebit

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