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Recensione del concerto del 23 05 2022

La chitarra di MANUEL BARRUECO alle SERATE MUSICALI

Non di frequente si ascolta la chitarra in concerto e quando ciò accade si rimane stupiti della completezza melodico- armonica di questo strumento a sei corde che abbisogna di un ascolto adeguato; dove l’attenzione dell’ascoltatore deve andare incontro ai volumi contenuti della cassa armonica per comprenderne la ricchezza e la raffinatezza timbrica.
Manuel Barrueco, chitarrista cubano, è tra i più noti virtuosi di questo strumento e da anni è ospite di Serate Musicali. Nel concerto di ieri sera ha dato sfoggio delle sue eccellenti qualità interpretative con brani tipici per questo strumento. Alcuni di essi composti appositamente per lo strumento a sei corde, altri in trascrizione da originali strumenti a tastiera, quali clavicembalo, organo o pianoforte.
I primi due brani del corposo impaginato, sono un esempio di quest’ultimo caso. L’Aria con Variazione detta “La Frescobalda” di Girolamo Frescobaldi (1583-1643), originariamente per strumenti a tastiera, ha trovato un’eccellente trascrizione per la chitarra ed è entrata prepotentemente nel repertorio chitarristico per la sua sorprendente resa qualitativa. Anche nel caso di Domenico Scarlatti (1685-1757), le sue Sonate ( ne ha composte circa 550), originariamente per clavicembalo e poi per pianoforte, hanno notevoli trascrizioni chitarristiche che assolutamente non sminuiscono la geniale portata espressiva.
Barrueco, con perfezione tecnica, grande espressività, definita da raffinatezza coloristica, ha dato una lezione interpretativa di queste straordinarie pagine introduttive, eseguendo, dopo le bellissime variazioni di Frescobaldi, le Sonate K392-32-380-208-209 di Scarlatti.
I brani successivi hanno rivelato un approccio più propriamente chitarristico. Erano dello spagnolo Dionisio Aguado ( 1784-1849), del messicano Manuel Maria Ponce ( 1882-1948), del cubano Ignacio Servantes (1847-1905) e dello spagnolo Joaquin Malats ( 1872-1912). Le raffinatezze coloristiche di Barrueco si sono disvelate in tutti i lavori, dal notevole Fandango Varié op.16 di Aguado, alla deliziosa Sonatina Meridional in re maggiore di Ponce, dalle cinque Danze cubane di Cervantes, ai raffinatissimi brani di Malats, ovvero la cubana Morena, la Serenata Ãndaluza e la Serenata Èspañola.
In queste ultime Barrueco ha dato ancor più sfoggio di eleganza sopraffina nel delineare timbriche sfumate, dettagliate e ricche di elementi virtuosistici sapientemente dosati. Applausi fragorosi al termine, in una Sala Verdi con molti appassionati chitarristi. Due i bis generosamente concessi: un noto brano di De Falla, la Danza del la molinera, dal balletto El sombreros de tres picos, e una raffinata trascrizione della ancor più celebre beethoveniana Per Elisa.
Splendido concerto!

24 maggio 2022 Cesare Guzzardella

Galleria di foto di Alberto Panzani

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