Pianista JUANA ZAYAS

Lunedì 18 Dicembre 2017, ore 20:30
Sala Verdi, Conservatorio di Milano _Via Conservatorio, 12

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JUANA ZAYAS

Di origine cubana, ha dato il suo primo recital all’età di sette anni e con orchestra a undici. A quest’età aveva già compiuto i suoi studi a L’Avana, dove ebbe modo di ascoltare grandi pianisti come Jorge Bolet, Claudio Arrau, Friedrich Gulda e Arthur Rubinstein. Tra i Concorsi internazionali vinti, quello intitolato a “Teresa Carreno”, la più leggendaria pianista sudamericana di sempre. (Caracas –Venezuela). Artista nobilmente “contro-corrente”, con il culto dell’arte “breve e intensa” che tanto piaceva  a  Edgar Allan Poe, tuttavia inquadrata anche in programmi non di rado giganteschi, ha attirato l’attenzione di Harold Schoenberg, il più famoso critico del New York Times (Alice Tully Hall, New York). In modo particolare l’esecuzione Integrale dei 24 Studi di Chopin (anzi dei 27 comprendendo i Tre Studi postumi), ha colpito la fantasia di Schonberg, illustratore di Horowitz, di Cherkassky, e dell’epoca d’oro del pianoforte (Paderevski – Hoffman – Rachmaninov). Apparve chiaro che nessuna versione Integrale dell’immortale capolavoro che sono i 24 Studi di Chopin a opera di una pianista-interprete poteva avvicinare ciò che era riuscita a realizzare Juana Zayas, nell’intero secolo. Juana Zayas ha studiato a Parigi, ha vinto una medaglia al Concorso di Ginevra e si è trasferita a Ginevra e a New York dove ha studiato anche con Adele Marcus Per 15 anni fu costretta a rallentare la sua attività concertistica a causa della nascita dei suoi figli, periodo che Le servì molto per ampliare il suo repertorio. Nell’ottobre del 1977 debuttò al Lincoln Center di New York, dove venne entusiasticamente scoperta da H. Schoenberg, il più famoso critico del New York Times. Da allora ha continuato a suonare in tutti gli Stati Uniti, in Sud America e in Europa, senza mai ritornare a Cuba. Le Serate Musicali invitarono Juana Zayas dal 1998. Ciò nel quadro della loro attività “PRO VERITATE”, per la riscoperta di artisti mossi da una superiore verità e che non si riconoscono nelle leggi del commercio imperante, né tanto meno nella folle corsa alla commercialità. Chopin fu il Leitmotiv (non il solo). Il triangolo Serate Musicali – Schonberg – Zayas in qualche modo funzionò. Con la Zayas, di Chopin in questi  dieci anni furono eseguiti soprattutto: i 24 Studi, i 24 Preludi, le 2 Grandi Sonate in si bemolle minore (“Funebre”)  e in si minore, i  4 Scherzi, la Barcarola, i Valzer (Integrale). Anche per la Zayas le Serate Musicali coniarono il Motto “IL GENIO É DONNA”. La Zayas, che ha suonato per grandi Orchestre, come la Chicago Symphony, è tuttavia un’Artista largamente misconosciuta. Di qui la difesa delle Serate Musicali. Le sue esecuzioni in questo decennio sono andate a patrimonio di Milano (patrimonio ideale). Uno sforzo alla fine non inutile per chi creda che l’Età dell’Oro di Chopin, di Paderevski – Hoffman – Rachmaninov, possa tornare e che non le si debbano chiudere le nostre porte. E che una difesa della Verità sia quanto meno tra i compiti di un Paese che vuol dirsi Mecenate. Juana Zayas ha inciso due cd tutto Schumann, uno tutto Schubert e tre cd “Zayas Masterworks” (opere di Bach-Busoni, Mozart, Beethoven, Liszt, Debussy e Chopin).

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