Lunedì 25 Marzo 2019 ore 20:45
Verdi, Conservatorio di Milano _Via Conservatorio, 12
Programma
I. STRAVINSKIJ
Circus Polka, per un giovane elefante (1942)
L.V. BEETHOVEN
Praeludium in fa minore (1803)
T.W. ADORNO
Adagietto: Hommage à Bizet (1927)
D. MILHAUD
Corcovado (1920)
P.I. CIAIKOVSKI
Valse à cinq temps op. 72 n. 16 (1893)
I. STRAVINSKIJ
Etude op. 7 n. 4 (1908)
L. JANÁČEK
Malostranský Palác (16.01.1927)
M. REGER
Humoresque op. 20 n. 5 (1899)
R. SCHUMANN
Präludium (1839)
M. WOLPE
Tango (1927)
A. BRUCKNER
Erinnerung (1868)
E. GRIEG
Suono di campane (1891)
S. RACHMANINOV
Preludio op. 23 n. 7 (1923)
A. SKRJABIN
Etude op. 42 n. 5 (1903)
M. WOLP
Stehende Musik (1925)
C.P.E. BACH
Abschied von meinem Silbermannischen Claviere in einem Rondo (1781)
R. SCHUMANN
Albumblatt (1838)
L. JANÁČEK
L’anello d’oro (8.08.1927)
L. V. BEETHOVEN
Variazioni in do maggiore su un valzer di Diabelli per pianoforte op. 120 (1819-1823)
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Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00
Alexander Lonquich è nato a Trier in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei.
La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista.
Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Alexander Lonquich, infatti, nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger, Frank Peter Zimmermann, Nicolas Altstaedt e Carolin Widmann.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or” nel 1992, il “Premio Abbiati” nel 1993 e il “Premio Edison” in Olanda nel 1994.
Nel 2003 Alexander Lonquich ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo pianistico che si esibisce in Italia, Austria, Svizzera, Germania e Norvegia. Inoltre nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C. Ph. E. Bach a Schumann e Chopin.
Nel ruolo di direttore-solista, Alexander Lonquich collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova – con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento tra il 2004 e 2007 sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart – e tra le altre con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano.
Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale dalla stagione 2011/12 collabora anche come direttore-solista.
Negli ultimi anni Alexander Lonquich è apparso in tutte le più importanti sale da concerto italiane: il Teatro Carlo Felice di Genova, il Conservatorio e il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Parma, il Conservatorio di Torino, il Parco della Musica di Roma e molti altri.
Dopo aver effettuato incisioni per EMI dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione con la ECM registrando musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn ed un CD di musica pianistica francese dell’inizio del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen. Recentemente ha inciso, sempre per ECM, la Kreisleriana e la Partita di Holliger.
Ai numerosi impegni concertistici, Alexander Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia. Collabora inoltre in forma stabile con l’Accademia Pianistica di Imola, l’Accademia Musicale Chigiana e la Hochschule für Musik di Colonia.
Alexander Lonquich, convinto che il sistema educativo in campo musicale sia da integrare e in parte da ripensare, si è impegnato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali/musicali avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia