con il patrocinio di Martha Argerich, Cristina Muti e Fedele Confalonieri
in collaborazione con
PROGRAMMA
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sinfonia n.9 in re minore op.125
versione per due pianoforti di Franz Liszt (1811-1886)
Fra il 3° e il 4° movimento verrà declamata, in traduzione italiana, l’Ode alla Gioia di Friedrich Schiller.
Celebrare la giornata internazionale della pace mentre una guerra sanguinosissima oltraggia la civiltà della nostra Europa può sembrare esercizio futile, inutile, lezioso, se non addirittura corrivo con l’ipocrisia di chi, nel nome di un generico quanto improbabile irenismo, di fatto non distingue più fra aggressore e aggredito. Ma questa pur necessaria consapevolezza non deve però negare espressione al desiderio di pace di chi non voglia rassegnarsi a vivere in un mondo sempre più armato e sempre meno pacifico.
Da musicisti, per esprimere questo anelito a una convivenza tra i popoli che davvero arrivi a ripudiare per sempre la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie fra Stati, abbiamo pensato di affidarci alle note dell’Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven, la cui trascinante, irresistibile energia da due secoli esorta a lanciare il cuore oltre le tragedie della Storia per ritrovarlo nel giubilo dell’Utopia. Utopia che in questo caso sembrerebbe aver trovato una almeno simbolica realizzazione: dal 1972, cinquant’anni esatti fa, l’Ode alla Gioia di Beethoven e Schiller è inno ufficiale dell’Unione Europea, perfetta espressione della gioiosa e pacifica fratellanza che ci auguriamo l’Europa sappia sempre tenere a fondamento delle sue radici identitarie e del suo voler essere comunità
Il sodalizio artistico tra Luca Schieppati e Corrado Greco vanta ben cinque lustri di attività, trascorsi nella ricerca di repertori rari, belli e spettacolari in cui riversare la perfetta sintonia del loro pianismo, ma anche la dialettica propulsione dei loro diversi caratteri. Tra le loro esperienze si ricordano i concerti dedicati al “Sacre du printemps” di Stravinskij nel parco archeologico delle Latomie di Siracusa, la trascrizione lisztiana della “Nona Sinfonia” di Beethoven all’Università Bocconi di Milano, il “Sogno di una notte di mezza estate” di Mendelssohn in forma di pantomima, la “Sonata” di Bartok al Teatro Bibiena di Mantova, lo “Schiaccianoci” di Ciaikovski e la “Rapsodia spagnola” di Ravel in una originale versione che integra le tastiere con le percussioni. Per i prossimi venticinque anni, il Duo ha in vista dei programmi debussyani, altre trascrizioni lisztiane e innumerevoli altri progetti ancora sulle ginocchia di Zeus.
Si è diplomato in pianoforte con lode a 19 anni presso l’Istituto Bellini di Catania e si è perfezionato con Alberto Mozzati e a lungo con Bruno Canino, seguendo anche le indicazioni di Paul Badura-Skoda, Laura De Fusco e Michele Campanella. Ha completato la sua formazione accademica al Conservatorio di Milano, dove si è diplomato a pieni voti in Composizione e in Musica Elettronica e dove ora insegna come docente titolare. Premiato in concorsi pianistici nazionali e internazionali, suona come solista e con orchestra per importanti istituzioni musicali italiane ed estere, con gruppi da camera e solisti di fama. Come pianista del Trio des Alpes ha inciso per Dynamic ed è presente in numerosi Festival europei. Ha suonato in Russia, Giappone, Brasile, Svizzera, Austria, Belgio, Germania, Croazia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Egitto, Etiopia, Indonesia ed è stato visiting professor in importanti università nordamericane. Ha eseguito prime assolute di brani a lui dedicati e in spettacoli di musica e teatro ha lavorato con Dacia Maraini, Arnoldo Foà, Pamela Villoresi, Amanda Sandrelli, Rita Charbonnier. Ha eseguito con orchestra il Concerto di Chausson, il Concerto n.1 di Šostakovič e il Triplo Concerto di Beethoven, Ghedini, Schnyder e Martinů. Ha registrato per la RAI e varie emittenti radio e TV in Spagna, Croazia, Slovenia, Svizzera; è stato due volte in diretta Euroradio nei “Concerti del Quirinale” di Radio 3. Tiene regolarmente seminari, conferenze e lezioni-concerto. Ha pubblicato testi didattici multimediali e collaborato con Adriano Abbado alla realizzazione di un CD-Rom sul Don Giovanni di Mozart.
Milanese del ‘64, è concertista, didatta e organizzatore; inizia lo studio del pianoforte a 5 anni con Edda Ponti, diplomandosi poi con lode e menzione al Conservatorio di Milano con Paolo Bordoni; si perfeziona a Roma con Aldo Ciccolini. Fin da bambino è vincitore o premiato in concorsi nazionali e internazionali (Clementi, Mozzati, Rendano, Stresa, Trani, Sala Gallo, Pescara, Pozzoli, Philips-Opera prima, ecc). Ha eseguito un ampio repertorio, con particolare attenzione per Autori e brani di rara esecuzione, per prestigiose istituzioni musicali italiane e straniere. Ha partecipato ai concerti del museo Poldi Pezzoli di Milano, suonando su fortepiani della collezione Giulini. Sullo Steinway appartenuto a Liszt, ora al Museo del Teatro alla Scala, ha eseguito nel 2001 l’Integrale delle Parafrasi di Liszt da Opere di Verdi. Ė stato protagonista di prime esecuzioni di opere di importanti autori, quali Carlo Boccadoro, Carlo Galante, Jose Manuel Lopez-Lopez, Sonia Bo. Ha collaborato come solista con diverse orchestre (RTV di Zagabria, Cantelli, Pomeriggi Musicali di Milano ecc.) collaborando con direttori quali Boccadoro, Goldstein, Marek, Veronesi, Scogna, Raffanini. Come camerista, oltre ai Duo stabili con Piercarlo Sacco, Corrado Greco e Külli Tomingas, si ricordano le esperienze insieme a Franzetti, Montanari, Burato, Libetta, Gulyak, Siirala, Kuroda, Katyukova. Ha tenuto concerti con Luciana Serra, Denia Mazzola Gavazzeni, Massimo Cavalletti e altri nomi noti, nonché con giovani voci emergenti. Recente la partecipazione allo spettacolo “Largo al factotum” insieme a Elio delle Storie tese. Apprezzato anche come conferenziere, i suoi concerti diventano spesso momenti di approfondimento sui brani in programma. Primo nella graduatoria del Concorso per esami e titoli a cattedre nei Conservatori, insegna attualmente al Conservatorio di Milano.
Intensa l’attività di organizzatore, con all’attivo più di 1000 eventi quale direttore artistico di Spazio Teatro 89, dei Concerti Coop di Milano e del Concorso Coop Music Awards; è inoltre consulente artistico di Serate Musicali. Collabora con l’associazione Donatori di Musica, della cui meritoria attività è convinto promotore.
Nasce a Bologna il 13 maggio del 1983. Nel 2011 si diploma come attrice professionista presso la scuola del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Ronconi, del quale sarà assistente volontaria per lo spettacolo “La Celestina” (produzione Piccolo Teatro di Milano, gennaio 2014). Finita la scuola fonda con alcuni compagni di corso, la compagnia Locchi32, che debutta al Napoli Teatro Festival 2013 con lo spettacolo “Save the World”. Dal 2015 interpreta lo spettacolo “Ondina Valla: oltre ogni ostacolo” scritto e diretto da Lisa Capaccioli. Per la stessa autrice e regista, interpreta anche il ruolo della cosmonauta Valentina Tereshkova nello spettacolo “Tereshkova countdown”. Si dedica alla realizzazione di spettacoli per bambini e ragazzi e oltre all’attività di attrice affianca quella di insegnante di teatro: dirige corsi nelle scuole e in varie Associazioni culturali di Milano e dintorni.
Sinfonia n.9 in re minore op.125 (versione per due pianoforti di Franz Liszt)
La prima esecuzione della IX Sinfonia avvenne quasi 200 anni fa, il 7 maggio del 1824, presso il Karthnerthortheater di Vienna. Fu un trionfo, con applausi ripetuti e frenetici, e ciò ovviamente non ci stupisce, vista la sconvolgente, grandiosa potenza espressiva di questo capolavoro. Il primo movimento è una forma-Sonata di dimensioni gigantesche che germina da cellule motiviche di elementare essenzialità; lo Scherzo è dominato da una irresistibile, inesauribile propulsione ritmica; il terzo movimento ha la struttura di un doppio tema con variazioni: un Adagio di intensa interiorità, un Andante di commovente lirismo. E poi, come si sa, il Titano spariglia: la Sinfonia non è più solo strumentale, come le otto precedenti e come tutte le Sinfonie prima di questa, bensì introduce la voce umana, con la presenza di quattro solisti e di un coro, per intonare l’Ode alla Gioia di Friedrich Schiller, inno alla fratellanza universale (“Abbracciatevi, moltitudini!”) scritto nel 1785, col quale Beethoven sembra voler auspicare, in piena Restaurazione, un ritorno ai valori dell’illuminismo pre-rivoluzionario, quando la bellezza e la purezza degli ideali non era stata ancora contaminata dal sangue e dalle lacrime della Storia.
Liszt approntò la trascrizione per due pianoforti della IX Sinfonia di Beethoven nel 1851. Trascrivere per duo pianistico era atipico per Liszt, sommo virtuoso cui di solito bastavano due mani e un solo pianoforte per trasformare in un pezzo da concerto qualunque partitura. Successivamente comunque Liszt provvide anche a una trascrizione solistica della Nona, a completamento dell’Integrale delle nove Sinfonie richiestagli dall’editore Breitkopf & Hartel e pubblicata nel 1865 con dedica ad Hans von Bulow. In entrambe le versioni manca, certo, la voce e mancano dunque le alate parole di Schilller. Ma in ciò Liszt è, crediamo, semplicemente coerente con se stesso e le sue teorizzazioni sul poema sinfonico, cioè sulla possibilità di integrare un programma letterario all’interno di una composizione con soli mezzi strumentali; anche per questo abbiamo ritenuto importante prevedere, prima di eseguire l’ultimo movimento della Sinfonia, la lettura dell’Ode di Schiller, il cui senso profondo verrà immediatamente dopo trasformato in trascinante emozione dal genio di Beethoven e dall’arte pianistica di Liszt.
O Freunde, nicht diese Töne! Sondern laßt uns angenehmere anstimmen und freudenvollere. Freude! Freude!Freude, schöner Götterfunken, Tochter aus Elysium, Wir betreten feuertrunken, Himmlische, dein Heiligtum!Deine Zauber binden wieder Was die Mode streng geteilt; Alle Menschen werden Brüder, Wo dein sanfter Flügel weilt.Wem der große Wurf gelungen, Eines Freundes Freund zu sein; Wer ein holdes Weib errungen, Mische seinen Jubel ein!Ja, wer auch nur eine Seele Sein nennt auf dem Erdenrund! Und wer’s nie gekonnt, der stehle Weinend sich aus diesem Bund!Freude trinken alle Wesen An den Brüsten der Natur; Alle Guten, alle Bösen Folgen ihrer Rosenspur.Küsse gab sie uns und Reben, Einen Freund, geprüft im Tod; Wollust ward dem Wurm gegeben, Und der Cherub steht vor Gott.Froh, wie seine Sonnen fliegen Durch des Himmels prächt’gen Plan, Laufet, Brüder, eure Bahn, Freudig, wie ein Held zum Siegen.Seid umschlungen, Millionen! Diesen Kuß der ganzen Welt! Brüder, über’m Sternenzelt Muß ein lieber Vater wohnen.Ihr stürzt nieder, Millionen? Ahnest du den Schöpfer, Welt? Such’ ihn über’m Sternenzelt! Über Sternen muß er wohnen. | O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli e più gioiosi. Gioia! Gioia!Gioia, bella scintilla divina, figlia dell’Elisio, noi ci accostiamo ebbri d’ardore, o Divina, al tuo sacrario.I tuoi incanti tornano a unire ciò che gli usi rigidamente divisero; tutti gli uomini diventano fratelli, dove posa la tua ala soave.L’uomo che ha ottenuto dalla sorte di essere amico a un amico, chi conquistò una donna leggiadra, esulti con noi!Sì, chi anche una sola anima possa dir sua sul globo terrestre! Chi invece non lo poté mai, lasci furtivo e piangente questa confraternita!Tutti gli esseri bevono gioia ai seni della natura; tutti i buoni, tutti i malvagi vanno per il suo sentiero di rose.Ci diede l’amore e il vino, ci diede un amico di provata fedeltà; La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio.Lieti, come i suoi astri volano attraverso lo splendore della volta celeste, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria.Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio al mondo intero! Fratelli, sopra la volta stellata deve certo abitare un padre amorevole.Cadete in ginocchio, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra la volta stellata! Sopra le stelle deve abitare. |