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S. & L. KHACHATRYAN

«LO STRUMENTO DELL’ANNO»
«IL GENIO È DONNA»

Violinista SERGEI KHACHATRYAN

Pianista LUISINE KHACHATRYAN

Programma

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Partita n.2 in re minore per violino solo BWV 1004 (c.a. 1717)
1. Allemande
2. Courante
3. Sarabande
4. Gigue
5. Chaconne

FRANZ SCHUBERT (1797-1828)

Sonata n.4 in la maggiore per violino e pianoforte op.162, D.574 (1817)
1. Allegro moderato (la maggiore)
2. Scherzo. Presto (mi maggiore). Trio (do maggiore)
3. Andantino (do maggiore)
4. Allegro vivace (la maggiore)

CLAUDE DEBUSSY (1862-1918)

Sonata n.3 in sol minore per violino e pianoforte L148 (1917)
1. Allegro vivo
2. Intermède – Fantasque et léger (sol maggiore)
3. Finale – Très animé (sol maggiore)

OTTORINO RESPIGHI (1879-1936)

Sonata in si minore per violino e pianoforte P110 (1917)
1. Moderato
2. Andante espressivo
3. Allegro moderato ma energico (Passacaglia)

Scarica il libretto di sala

Dettagli

Data:
13 Febbraio 2023
Ora:
8:45 pm – 10:30 pm
Prezzo:
€20 – €25
Categoria Evento:
Tag Evento:
,

Organizzatore

Serate Musicali
Phone
02 29409724
Email
biglietteria@seratemusicali.it
Website
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Sala Verdi – Conservatorio di Milano

Via Conservatorio, 12
Milano, 20122 Italia
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SERGEY KHACHATRYAN

Vincitore del Primo Premio alla VIII International Jean Sibelius Competition di Helsinki nel 2000, è divenuto il più giovane vincitore di sempre nella storia del
concorso. Nel 2005 ha vinto il primo premio alla Queen Elisabeth Competition di Bruxelles. Suona con le più importanti orchestre del mondo e i più noti direttori.
Questa stagione lo vedrà artista in residenza dell’Orquesta de Valencia con concerti diretti da Alexander Liebreich e un progetto cameristico in cui eseguirà il Doppio
Concerto per violino di Bach. Con la sorella Lusine ha tenuto recital in tutto il mondo, intraprendendo, nel 2021, un tour in Italia. Il loro ultimo album “My Armenia”, è
dedicato alla commemorazione del centenario del genocidio armeno ed è stato premiato con l’Echo Klassik per Chamber Music Recording (20th/21st Century)/Mixed Ensemble. Inoltre insieme hanno inciso le Tre Sonate per violino e pianoforte di Brahms. La discografia di Sergey include anche i Concerti di Sibelius e Khachaturian con la Sinfonia Varsovia e Krivine, i due Concerti di Shostakovich con l’Orchestre National de France e Masur, le Sonate di Shostakovich e Franck per violino e pianoforte e l’Integrale delle Sonate e Partite per violino solo di J.S. Bach.
È stato artista in residenza al BOZAR di Bruxelles. Prossime collaborazioni con Finnish Radio Symphony Orchestra, Rotterdam Philharmonic Orchestra, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, Royal Flemish Philharmonic Orchestra e Cleveland Orchestra.
Sergey ha intrapreso una tournée negli Stati Uniti e in Europa con Alisa Weilierstein e Inon Barnatan con un programma intitolato «Transfigured Nights» con musiche di Beethoven, Schönberg e Shostakovich. Altri progetti recenti includono una tournée in Giappone con la Nippon Foundation. Nel 2014/15 ha eseguito il Concerto per violino di Beethoven al Lucerne Festival con la Vienna Philharmonic e Dudamel come destinatario del Credit Suisse Young Artist Award.
È ospite di Serate Musicali – Milano dal 2007.

LUSINE KHACHATRYAN

Artista internazionale, ha suonato nelle più importanti sale del mondo e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui: Echo Klassik Award per la Best Chamber Music Recording of 20/21 Century “My Armenia”, il Musical Advancement Award della Baden Cultural Foundation, la borsa di studio del “Freundeskreis” della Music Academy di Karlsruhe e una borsa di studio speciale della fondazione tedesca Deutsche Stiftung Musikleben. Oltre alle esibizioni da solista, è un’interprete altrettanto convincente con orchestre da camera e sinfoniche, nonché in duo con il fratello Sergey.
Nel 2012 Lusine ha creato una nuova espressione artistica: “The Piano-Theatre”, in cui l’arte drammatica e la musica classica per pianoforte si fondono. Lusine ha scritto e realizzato finora le seguenti produzioni di Teatro-Piano: “Maria Stuart” tratta da F. Schiller (2012), “Chopin – The piano is my second self” (2013), “Clara Wieck plays Schumann” (2013) e “ԿԱՐՈՏ” / “Nostalgia” sulla cultura armena (2015), “Face to Face”, What is Democracy? (2016), “Last Night” (2021).
È ospite di Serate Musicali – Milano dal 2007.

JOHANN SEBASTIAN BACH

Partita n.2 in re minore per violino solo BWV1004
La Partita n. 2 in re minore BWV 1004 si apre con una Allemanda, danza di origine tedesca e dal ritmo moderato. Segue la Corrente, che, invece, è una danza di origine francese e trae il nome dalla vivacità del suo movimento. Viene poi la Sarabanda, di origine arabo-moresca o turco-iraniana, anche se la leggenda vuole che abbia avuto il nome da una donna sivigliana chiamata Sara, mentre è più probabile che si richiami alla parola Saras, che significa appunto danza, di tono grave e solenne, ballata nel XVI secolo dalle donne fastosamente vestite.
Ed eccoci alla celeberrima Ciaccona che chiude la Partita in re minore. Si ritiene che la Ciaccona sia di provenienza spagnola, ma in effetti è ritenuta una danza di meticci importata dall’America centrale verso la fine del Cinquecento. La Ciaccona bachiana prende avvio da un tema di otto battute e prosegue con un corale di trentadue variazioni, in una entusiasmante progressione ritmica. È una delle pagine più universalmente esaltate della musica strumentale, ricca delle più ardite figurazioni del virtuosismo violinistico. Va ricordato che della Ciaccona per violino solo esistono trascrizioni per pianoforte fatte da Brahms e da Busoni, il quale impresse alla sua rivisitazione bachiana un respiro possente e di grande tensione trascendentale.

FRANZ SCHUBERT

Sonata n.4 in la maggiore per violino e pianoforte op.162, D.574
Sporadiche notizie si hanno circa la gestazione e la distribuzione della Sonata in la maggiore op. post. 162, D 574. Conosciuta come “Gran Duo” e datata agosto 1817, differisce dalle precedenti in quanto contraddistinta da una scrittura particolarmente virtuosistica e molto attenta agli equilibri, da far supporre un esperimento in preparazione di qualche altro lavoro, magari sinfonico. L’Allegro moderato in 4/4 vede proporre il soggetto dal violino, che alternando momenti cantabili a briose volatine, relega in principio il pianoforte all’ambito delle imitazioni.
La vena melodica si mantiene definita attraverso un sapiente gioco di ritmi e progressioni. Il tema della prima parte dello Scherzo (Presto, mi maggiore, 3/4) è costituito da ricorrenti e leggere pennellate di colore sonoro, alternate tra “forte” e “piano”, che si fanno più nitide nel conseguente Trio in do maggiore dove attraverso un’idea melodica ritmicamente molto essenziale, accompagnata sapientemente per terze dal pianoforte, si raggiunge una stasi riflessiva. L’Andantino in do maggiore, in 3/8 è un continuo scambio di temi di eleganza classica, particolareggiato da modulazioni tipicamente schubertiane. L’Allegro vivace in tempo ternario è la conclusione virtuosa e “ballabile” perfettamente equilibrata tra i due solisti che
conclude una pagina forse un po’ rapsodica, sperimentale, ma sostanzialmente tanto ricca di ingegno che, forse sarebbe stato opportuno chiamare Fantasia.

CLAUDE DEBUSSY

Sonata n.3 in sol minore per violino e pianoforte L148
La Sonata per violino e pianoforte venne eseguita a Parigi il 5 maggio 1917 con lo stesso Debussy al pianoforte: fu l’ultima commovente apparizione in pubblico dell’artista. La Sonata non ha nulla o quasi della poetica impressionista e vi si avverte una maggiore plasticità nel disegno melodico e un più marcato senso chiaroscurale, rispetto alle atmosfere sfumate e pittoricamente evocative della produzione tipicamente debussyana. Anche se divisa in tre movimenti, la Sonata non segue schemi classici o romantici, ma utilizza cellule melodiche fondamentali continuamente riproposte e modificate, secondo il principio della cosiddetta «variazione totale», descrivente una nozione circolare del tempo musicale. Infatti nel primo movimento (Allegro vivo) non viene evidenziato un tema vero e proprio, ma piuttosto una ininterrotta variazione dell’inciso melodico esposto dapprima dal violino e contraddistinto da una successione di terze collegate fra di loro. L’inciso melodico assume le forme più diverse, sia quando è indicato dal pianoforte e sia quando assume forma melodicamente variata nel violino. Il secondo movimento (Intermède. Fantasìque et léger) ha un carattere di improvvisazione, segnata da eleganti arabeschi del violino; nella parte centrale si avverte il contrasto fra il brillante ritmo pianistico e i piacevoli effetti timbrici del violino. Non manca un raffinato ésprit intellettualistico, vagamente ironico, di gusto stravinskiano. Il terzo movimento (Très animé) si svolge in modo rapsodico e virtuosistico, secondo i canoni del finale della sonata classica: in esso ritorna il motivo proposto dal violino nel primo tempo, ma con tono più vivace e scintillante. Lo stesso Debussy definì questo terzo pannello «pieno di vita, quasi gioioso per un fenomeno di sdoppiamento», come a nascondere la fatica che gli era costata per portarlo a termine, tra sofferenze angosciose e terribili.

OTTORINO RESPIGHI

Sonata in si minore per violino e pianoforte P110
Nel 1916 Respighi inizia la composizione della Sonata in si minore P110 (stesso anno del Poema Sinfonico Le fontane di Roma); per terminarla nel 1917 (stesso anno delle Antiche arie e danze per liuto). Il nucleo musicale dell’opera è un soggetto oscillante, che prende forma dalla nebbia iniziale di terzine del pianoforte che costituisce la base di tutto il primo movimento, ricompare dopo il culmine dell’Andante espressivo con sorprendente veemenza e finalmente diventa, opportunamente modificato, il tema della Passacaglia con venti variazioni. Ciò conferisce alla Sonata una forma ciclica. Se per la parte pianistica è richiesto un virtuosismo prodigioso, l’esecuzione gratificante del violino rispecchia la conoscenza personale dello strumento da parte del compositore: la tecnica violinistica di Respighi era altamente professionale, avendo egli studiato lo strumento e debuttato con uno spettacolare esordio all’età di 20 anni eseguendo Le
Streghe di Paganini.