con il patrocinio di Martha Argerich, Cristina Muti e Fedele Confalonieri
In collaborazione con Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano
«Il Violino della Shoah»
CONCERTI FUORI ABBONAMENTO
«Per la Giornata della Memoria»
JOHN WILLIAMS (1932)
Schindler’s List, theme
ERNEST BLOCH (1880-1959)
Nigun, per violino e archi – Prayer, da Jewish Life n. 1
MAX BRUCH (1838-1920)
Kol Nidrei, op.47
MAURICE RAVEL (1875-1937)
Kaddish, per violino e archi
JOHN WILLIAMS/ JERRY BOCK
Fiddler on the roof
OTTORINO RESPIGHI (1879-1936) nel 145° anniversario della nascita
Antiche danze et arie per liuto, Suite n.3
Italiana – Andantino (Ignoto)
Arie di corte – Andante cantabile (Jean-Baptiste Besard)
Siciliana – Andantino (Ignoto)
Passacaglia – Maestoso. Vivace (Ludovico Roncalli)
Nata a Milano, ha studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” con Paolo Borciani e a Ginevra, successivamente laureandosi al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Ha seguito corsi di perfezionamento con i più importanti violinisti in Italia, Francia, Israele, Germania. Dopo la laurea è stata invitata a un’audizione Dorothy Delay alla “Julliard School” di New York, la quale l’ha segnalata al “Royal College of Music” di Londra, dove ha studiato con Itzhak Rashkovsky, conseguendo la prestigiosa laurea per solisti “Associate of the Royal College of Music – Violin Performing”. Rientrata in Italia, per alcuni anni è stata primo violino e solista dell’Orchestra RAI di Milano. In seguito si è dedicata esclusivamente all’attività solistica e cameristica.
Appassionata di musica ebraica, si è specializzata presso il Kibbutz Eilon in Galilea, in particolare approfondendo il repertorio violinistico di Ernest Bloch. Da dicembre 2016 è stata scelta da Carlo Alberto Carutti, Ingegnere e filantropo milanese, come violinista del “violino della Shoah”, strumento dall’importanza storica straordinaria in quanto appartenuto a una giovane violinista deportata nel campo di concentramento di Birkenau. Con questo violino ha tenuto moltissimi concerti solistici in Italia e all’estero: nel 2017 presso la Sinagoga Centrale di Milano, per l’incontro fra il Cardinale Angelo Scola e il Rabbino capo Alfonso Arbib; nello stesso anno ha riportato il violino della Shoah, dopo 72 anni, nel Campo di Birkenau suonando davanti al monumento per le vittime dell’olocausto in una toccante cerimonia seguita da 600 ragazzi della Lombardia e della Croazia, nel viaggio “In Treno per la memoria”; nella stessa occasione si è esibita presso il Teatro Nowa Huta di Cracovia.
Ha suonato in occasione della Plenaria dell’International Holocaust Remembrance Alliance, organizzato dal Museo della Shoah presso la Sala Estense di Ferrara e a Roma presso il Senato della Repubblica. Durante il concerto per l’Epifania del 2019 trasmesso da RAI 1 in Eurovisione ha suonato la colonna sonora di Schindler’s List accompagnata dall’Orchestra Partenopea di Santa Chiara. In occasione dei 250 anni del viaggio di Mozart a Milano ha suonato con un violino appartenuto alla Principessa Adelaide, figlia del Re di Francia Luigi XV, un programma per violino e orchestra e violino pianoforte e orchestra, con Bruno Canino e la Insubria Chamber Orchestra, diretta da Giorgio Rodolfo Marini, a Milano e Varese.
Nel 2022 ha eseguito il Concerto di Beethoven nella Chiesa di San Marco a Milano, accompagnata dall’Orchestra UNIMI, dedicandolo all’Ing. Carutti, appena scomparso. All’attività concertistica, affianca quella didattica. Per la casa editrice Interlinea ha pubblicato nel 2021 un libro dal titolo “I violini e la loro anima (tre lezioni in tempo di pandemia)”. In occasione della mostra “La Milano di Napoleone: un laboratorio di idee rivoluzionarie. 1796- 1821”, che si è tenuta presso la Biblioteca Braidense, ha inciso in duo con Bruno Canino, per la casa discografica Riverrecords il DVD “La musica di Napoleone” con musiche di Rossini, Kreutzer e Beethoven. È socia fondatrice del Rotary Club Milano Precotto San Michele.
Denominazione rappresentativa di quel territorio transregionale e transnazionale compreso tra i grandi laghi dell’Italia nordoccidentale, nasce dall’idea di creare un gruppo di giovani strumentisti, guidati da prime parti che hanno già lavorato insieme in quintetto oltre che in prestigiose orchestre italiane, con i quali poter collaborare stabilmente al fine di realizzare quella compattezza timbrica ed esecutiva, raggiungibile solo con la continuità operativa e la condivisa visione di ricerca, utile a ottenere esecuzioni pregevoli nell’ambito di un ampio repertorio sinfonico-cameristico.
Questa genesi peculiare garantisce alla compagine una coesione non comune e un particolare stile esecutivo impreziosito dall’utilizzo di edizioni filologicamente attendibili e, ove possibile, addirittura storiche, nonché dalla presenza costante dello stesso Direttore musicale, Giorgio Rodolfo Marini, che segue in prima persona tutti i progetti delle produzioni artistiche e con cui sono state realizzate anche prime esecuzioni di importanti compositori italiani contemporanei, tra cui Davide Remigio, Andreina Costantini, Massimo Ravazzin, Roberto Molinelli. L’Orchestra da qualche anno è ospite del “Perosi Festival” di Tortona e della rassegna “Reviviscenze Musicali”, per la quale il 30 maggio 2020 ha realizzato il primo Concerto in Italia di un’Orchestra in presenza dopo il lockdown trasmesso in diretta streaming con grande successo di visualizzazioni, dal 2022 è stabilmente presente nel cartellone milanese di “Serate Musicali” e recentemente è stata protagonista del Concerto inaugurale di “Bresciasuona” 2023.
Ha collaborato con solisti tra i quali Carlo Levi Minzi, Bruno Canino, Davide Alogna, Anna Serova, Giulio Tampalini e lavora con il supporto della “Fondazione JUPITER” che promuove eventi musicali e artistici in Italia e all’estero con specifica attenzione alla Regione Lombardia della quale ha recentemente ottenuto il riconoscimento ufficiale. Dal maggio scorso è membro della Comunità di Lavoro “Regio Insubrica” per la promozione della cooperazione e dell’integrazione transfrontaliera.
Violini I
Matteo Andreoli **
Andrea Pellegrini
Daniela Nicolò
Tiziana Furci
Catalina Spataru
Jie Gao
Violini II
Antonio Gian Maria Molteni *
Veronica Gigli
Rodolfo Girelli
Elisabetta Danelli
Ilana Morena Rocha
Viole
Giuseppe Miglioli *
Defne Sönmez
Federico Gerboni
Ilaria Armanti
Violoncelli
Francesco Dessy *
Annamaria Bernadette Cristian
Sofia Volpiana
Contrabbassi
Davide Sorbello*
Stefano Ghezzi
** Spalla
* Prime parti
UN CONCERTO SUONATO COL “VIOLINO DELLA SHOAH”
Aspettando la Giornata della Memoria, Alessandra Sonia Romano imbraccia lo strumento appartenuto a Eva Maria Levy, una ragazza deportata dall’Italia.
A una settimana esatta dalla Giornata della Memoria, scopriamo il “suono” della memoria: questa sera ascolteremo la voce del “violino della Shoah”, conosciuto come tale per essere appartenuto a una giovane ragazza deportata.
Si tratta di uno strumento musicale fabbricato dal liutaio Collin Mezin di Parigi e venduto a Torino a Edgardo Levy, che lo acquistò per donarlo alla figlia Eva Maria poco prima del 1938. Un violino di preziosa fattura con doppi filetti di cui uno intarsiato con losanghe in madreperla e una stella di David, sembra in madreperla, sul fondo.
Il violino della Shoah ha una storia incredibile, qui raccontata da Carlo Alberto Carutti, imprenditore, collezionista e filantropo milanese: «Ho trovato questo violino nel 2014, da un antiquario di Torino e da lì ho iniziato a ricostruire la sua storia. A Cremona, il Sindaco Oreste Perri mi disse di voler celebrare la Prima e la Seconda Guerra Mondiale e mi ero messo alla ricerca di strumenti musicali che rappresentassero quel periodo. Avevo così messo in giro la voce, tra gli antiquari, di questa mia intenzione. Arrivata una segnalazione da un antiquario di Torino, sono corso lì per vederlo, il violino era talmente bello, talmente raffinato con il filetto in madreperla, da sembrarmi la copia di un violino celebre: leggo l’origine, si tratta di un Collin Mezin di Parigi. Nell’astuccio trovo un diapason fatto con un bossolo di una munizione. Poi guardo bene e dentro vedo un cartiglio con sei misure musicali, tra le note un numero per ogni battuta: 168007, volo a guardare su internet e scopro che si tratta del numero di matricola di Enzo Levy Segré».
All’interno del violino, inoltre, un piccolo biglietto, scritto in tedesco: «Musik macht frei», ovvero «la musica rende liberi», una citazione che ribalta la terribile scritta che campeggia sull’entrata dei campi di concentramento.
Una storia affascinante, a cui è importante continuare a dar voce. Per questo, nel 2016 Carutti sceglie, dopo averla sentita suonare in un concerto a Cremona, Alessandra Sonia Romano come ambasciatrice del violino della Shoah e a dicembre 2020 decide di affidarglielo definitivamente.