con il patrocinio di Martha Argerich, Cristina Muti e Fedele Confalonieri
«I GIOVANI INTERPRETI»
Programma
JOHANNES BRAHMS (1833 – 1897)
Sonata n.1 in mi minore per violoncello e pianoforte op.38
ROBERT SCHUMANN (1810 – 1856)
Adagio e Allegro in la bemolle maggiore op.70
(versione per violoncello e pianoforte)
SERGEJ RACHMANINOV (1873 – 1943)
Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op.19
Nato a Yerevan, in Armenia, in una famiglia di musicisti (padre violinista e madre pianista), dopo aver avuto come mentore Mstislav Rostropovič, si è diplomato nel 2011 al Conservatorio di Musica del New England, dove ha studiato con Lawrence Lesser. Precedentemente aveva studiato al Conservatorio di Mosca con Alexey Seleznyov e alla Scuola di Musica ‘Sayat-Nova’ di Yerevan con Zareh Sarkisyan. Vincitore del Primo Premio e Medaglia d’Oro al “Concorso Ciaikowski 2011”, nel 2014 è stato nominato BBC New Generation Artist e nel 2016 ha debuttato ai BBC Proms.
La scorsa stagione ha tenuto concerti a Madrid con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Pappano, al Festival ‘Dvořák’ di Praga con Netopil, al Festival di Pisa con la Filarmonica di Helsinki, con la Residentie Orkest diretta da Colon a L’Aia, al Concertgebouw di Amsterdam, in Australia e in Nuova Zelanda. Nella precedente stagione ha debuttato con l’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna e Alsop e con l’Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese e Lintu, con cui ha interpretato due concerti trasmessi in TV e un recital come solista. Predilige un repertorio raramente eseguito: al Festival ‘Eufonie’ di Varsavia ha presentato il Concerto per violoncello di Andrej Panufnik; a Washington D. C. il Concerto per violoncello n.2 del connazionale Vache Sharafyan.
Inoltre si è esibito con il PostClassical Ensemble, condividendo la scena con l’artista visivo Kevork Mourad per Armenian Odyssey, una prima esecuzione mondiale di una produzione multimediale ospitata nella navata centrale della Washington National Cathedral. Come solista e in formazioni da camera ha suonato alla Carnegie Hall, all’Herbst Theatre, alla National Gallery of Art, al Concertgebouw, alla Salle Pleyel, al Konzerthaus, alla Oji Hall e alla Shanghai Concert Hall; è stato inoltre ospite dei Festival: Ravinia, Aspen, ‘Piatigorsky’, Mecklenburg-Vorpommern, Kissinger Sommer, Robeco Summer, Beethovenfest Bonn, Mikkeli, il ‘Pau Casals’, Lucerna, Verbier, etc… Nominato “Great Talent” dal Konzerthaus di Vienna, vi si è esibito con l’Orchestra Sinfonica di Vienna diretta da J. Hrůša e al Musikverein ha suonato con Sergei Dogadin e Daniil Trifonov con cui collabora da lungo tempo.
Come solista ha suonato con le più importanti Orchestre Sinfoniche del panorama mondiale e ha collaborato con importanti direttori quali Marin Alsop, Jiří Bělohlávek, Valery Gergiev, Giancarlo Guerrero, Neeme Järvi, Ton Koopman, Hannu Lintu, Mikhail Pletnev, David Robertson, Jukka-Pekka Sarasate, Leonard Slatkin e Tugan Sokhiev.
Nel 2017 è stato insignito del titolo di “Honored Artist of Armenia” dal Presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan.
Suona un violoncello ‘Giuseppe Guarneri’ del 1707 e utilizza archetti creati da F. X. Tourte e Benoit Rolland.
È ospite per la terza volta di Serate Musicali – Milano.
GEORGY TCHAIDZE
Appartiene alla brillante schiera di eccezionali giovani interpreti della scuola pianistica russa. Si è diplomato al Conservatorio di Mosca e ha proseguito gli studi alla Universität der Künste di Berlino, dove vive da oltre 10 anni.
Nel 2009 ha trionfato all’Honens Piano Competition di Calgary, in Canada. Il Concorso è stato l’inizio di successo della sua carriera: da quel momento si è esibito in sale da concerto in Europa, Nord America e Asia. È apparso al Konzerthaus di Berlino, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Wigmore Hall di Londra, al National Center for Performing Arts di Pechino, all’Oriental Arts Centre di Shanghai, alla Zankel Hall della Carnegie Hall di New York e al Glenn Gould Studio di Toronto.
Partecipa a Festival in tutto il mondo: Festival di Verbier, Toronto Summer Festival, Festival di Lucerna, International Chamber Music Festival a Ottawa, Bad Kissingen Festival, Young Euro Classic, Festival Pianistico La Roque d’Anthéron, Festival pianistico aux Jacobins di Tolosa e al Festival La Folle Journée di Nantes, Tokyo e Ekaterinburg.
Nel 2015 ha vinto il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Top of the World a Tromsø, in Norvegia e si è esibito in un progetto di sole tastiere al Lofoten International Chamber Music Festival, sostituendo Sir András Schiff. Nel 2017 è stato tra i sei finalisti della Van Cliburn Competition in Texas.
Anche durante i tempi della pandemia ha continuato a suonare in tutto il mondo: partendo dalla Colombia per il Festival di Cartagena, fino a un tour nelle principali città del Sud Africa. Nella stagione 2021/22, è stato solista a Kazan, San Pietroburgo, Mosca e Novosibirsk.
Tchaidze è attivo anche nella musica da camera: ha partecipato a una grande tournée sia con il Cecilia String Quartet sia con il Borodin String Quartet.
Il suo interesse per la musica da camera gli ha permesso di ottenere una residenza al Konzerthaus di Vienna: nella stagione 2022/23, in trio con Nikita Boriso-Glebsky e Narek Hakhnazaryan, presenterà la sua prima serie di concerti nella rassegna di musica da camera. Inoltre il Trio si esibirà a Mosca e San Pietroburgo.
La sua discografia comprende numerosi album pubblicati dall’etichetta britannica Honens: una registrazione di un concerto congiunto con l’Ensemble Cecilia, una raccolta di opere di Schubert, nonché un CD con composizioni di Medtner, Mussorgsky e Prokofiev.
È ospite per la seconda volta di Serate Musicali – Milano.
JOHANNES BRAHMS
Sonata n.1 in mi minore per violoncello e pianoforte op.38
La Sonata in mi minore per violoncello e pianoforte op. 38 fu iniziata da Brahms nel 1862 dopo che l’autore aveva svolto una brillante attività pianistica in lunghe tournées in Germania e fuori. Da principio il musicista aveva scritto due movimenti e un Adagio, ma non rimase soddisfatto da quest’ultimo tempo, tanto è vero che accantonò la Sonata per riprenderla poi nel giugno del 1865 e aggiungervi un Finale in forma di fuga. La prima esecuzione ebbe luogo a Lipsia solo il 14 gennaio 1871.
Il primo tempo (Allegro non troppo) è avviato da un tema cantabile del violoncello, ripreso e variato dal pianoforte; il dialogo a due si anima e si infittisce, non senza qualche uscita in tono predominante dello strumento a tastiera, prima del discorso serrato e vigoroso tra le varie parti. Il pianoforte si richiama quindi con morbidezza di fraseggio alla frase iniziale, sorretta dal suono pastoso delle armonie del violoncello.
Il secondo tempo (Allegretto quasi Minuetto) è contrassegnato da un ritmo danzante, leggermente venato di malinconia, come se fosse un valzer triste. Segue un Trio carezzevole e sospiroso, carico di un lirismo intimamente brahmsiano; una pagina di stupenda e finissima poesia cameristica, prima del ritorno allo stesso tema dell’Allegretto. Il tempo conclusivo è una poderosa e articolata Fuga di inconfondibile impronta bachiana. Del resto Brahms non nascose mai il suo amore per l’arte di Bach, di cui trascrisse per pianoforte diversi lavori per organo, diresse – come responsabile della “Gesellschaft der Musikfreunde” a Vienna – la maggior parte delle più impegnative composizioni corali e fu uno dei primi sottoscrittori e fedeli sostenitori delle pubblicazioni annuali delle “Opere complete di Bach” edite da Breitkopf e Härtel.
ROBERT SCHUMANN
Adagio e Allegro in la bemolle maggiore op.70 (vers. per cello e pianoforte)
L’adattabilità a vari strumenti accompagna l’Adagio e Allegro per corno e pianoforte op.70, scritto tra il 14 e il 17 febbraio 1849. Questo brano, infatti, si ascolta spesso con l’oboe, il violino oppure, come questa sera, con il violoncello. Il brano, eseguito per la prima volta da Clara Schumann, il 26 gennaio del 1850 a Dresda, insieme al violinista Franz Schubert (un curioso caso di omonimia con il grande compositore viennese, morto da ventidue anni), è intitolato – sul manoscritto originale – Romanza e Allegro. Si apre con un intenso e poetico Adagio che sfocia in un trascinante ed euforico Allegro; la ricomparsa in esso di momenti dal tono più meditativo fa emergere, per contrasto, l’esaltata concitazione delle pagine finali. Il brano si chiude con quello stesso slancio romantico che anima il Konzerstück per quattro corni iniziato da Schumann poche ore dopo aver scritto le ultime note di questo Adagio e Allegro.
SERGEJ RACHMANINOV
Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op.19
La Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op.19, dedicata ad Anatol Brandukov, fu portata a termine nel 1901, subito dopo il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra, in uno dei più felici momenti creativi di tutta la carriera del compositore russo. Si tratta di un’opera di ampie dimensioni, di carattere eminentemente concertante, in cui entrambi gli strumenti hanno ampio spazio per mettere in luce la loro bravura. Il primo movimento è formato da un’Introduzione (Lento) e da un febbrile Allegro moderato di ascendenza schumanniana, mentre il successivo Scherzo è un Allegro scherzando in do minore, in 12/8 e mostra una scrittura particolarmente virtuosistica per il pianoforte.
Il terzo movimento – un Andante in mi bemolle maggiore di semplice forma tripartita – costituisce invece una pagina di serena distensione melodica, prima dell’impetuoso e a tratti convulso Allegro mosso finale, culminante in una Coda (Vivace) di grande efficacia e brillantezza.