con il patrocinio di Martha Argerich, Cristina Muti e Fedele Confalonieri
Carla Moreni e Gaia Varon
presentano l’ultimo libro di Lorenzo Arruga
«Accordi#. 40 personaggi della mia vita»
(Archinto, 2021)
Bajan
Musiche di F.J.Haydn e W.A.Mozart
«I SUONI DIVENTANO PAROLE»
In una conversazione tra Carla Moreni e Gaia Varon viene presentato: “Accordi”, l’ultimo libro scritto da Lorenzo Arruga, che raccoglie 40 ritratti di musicisti, scrittori, uomini di teatro e non solo. Riportiamo di seguito le parole di presentazione di Franca Cella.
«Lorenzo Arruga ha scritto, parlato, progettato e messo in scena spettacoli da quando era ragazzo a ieri. Giornalista e critico musicale per oltre mezzo secolo, ha vissuto un’epoca d’oro di rinascita e ricerca, di riscoperte eccitanti e di vertiginosi cambiamenti. È entrato in contatto diretto con i personaggi dominanti della vita artistica e culturale, e in questo libro, il suo diciannovesimo, ne staglia i ritratti. 40 personaggi ospita la tela, ma altri s’affacciano nel discorso e meriterebbero di entrare.
Non sono tutti musicisti (i più grandi, da Karajan a Gaber); anche scrittori come Bacchelli o Calvino, attori come Proietti, Sonia Bergamasco o Fanny Ardant, registi come Pizzi, Strehler, Visconti, maestri di pensiero come Umberto Eco, scienziati come Umberto Veronesi, Fracci dea della danza, il calciatore Gunnar Nordahl. L’incontro nasce sovente dal rapporto di giornalista intervistatore, ma ha radici di lunga attenzione. Arruga li ascolta e il rapporto diventa confidenza, anche complicità, collaborazione, scatta di necessità come un accordo musicale: “quel rapporto istintivo e fatale che ci lega agli artisti più amati”. E ogni ritratto, anche dei più conosciuti, porta qualcosa di nuovo e segreto.
Ogni ritratto si staglia da una scena o paesaggio, conserva timbro e lessico del personaggio. C’è la scrittura di Arruga: gli attacchi imprevedibili, la naturalezza del comunicatore, la sintesi d’affetto e ironia, la parola che scatta come un’istantanea, scivola in ritmo narrativo musicale. C’è anche un intreccio di rimandi interni per cui dai profili di grandi direttori o cantanti possiamo sorprendere le diverse fasi dello scoprirsi e costruirsi di un direttore o cantante. Perché Arruga ha voluto comporre e scrivere questo libro? Credo per rivedere, quasi dal limite del suo percorso, i grandi personaggi “da cui ho imparato moltissimo”. Per ringraziarli della loro straordinarietà. Per offrire il ritratto in movimento che è riuscito a schizzare, come l’amico pittore e caricaturista Beppo Novello, dopo una cena in casa Arruga, offrì la rosa».
LORENZO ARRUGA,(Milano 1937-2020): una vita vissuta all’insegna dell’entusiasmo di scoprire e comunicare. Critico musicale dal 1968 per «Il Giorno», «Il Giornale» e «Panorama», ha fondato e diretto la rivista mensile «Musica Viva» dal 1977 al 1994. Scrittore, ha pubblicato svariati libri di argomento musicale – tra cui La Scala, Il teatro d’opera italiano, Mozart da vicino – e di narrativa, come L’angelo che non si lasciava dipingere, anche colorata di giallo, come O dolce o strana morte ispirata a Gesualdo da Venosa.
Autore di libretti, pièce teatrali fantasiose e musiche di scena; inventore e regista di spettacoli in grandi teatri (Regio di Parma, Comunale di Bologna, La Fenice) o in spazi alternativi, dal Tendone di periferia milanese a piazze e sagrati di paese, proponendo anche riscoperte e rifacimenti. Autore e conduttore innovativo di programmi radiofonici e televisivi (per la Rai, Tele+3, TSI) ha diretto istituzioni (Orchestra Milano Classica, Festival di Ravenna ‘86 e ‘87), organizzato convegni e firmato mostre (le più recenti Riccardo Muti.
Gli anni della Scala, 2016; Strehler fra Goldoni e Mozart a Palazzo Reale, 2017-18). Docente di corsi universitari e stage, ha trasmesso l’attualità dei Classici, l’attenzione ai linguaggi e agli interpreti nascenti. Col suo catturante raccontare al pianoforte, con l’inesauribile attività di progetti ha formato generazioni di giovani artisti e ascoltatori.
OLEG VERESHCHAGIN suona alcune pagine tratte da “Le sette ultime parole…”, trascrizione per Bajan che Lorenzo Arruga gli commissionò per eseguire il suo testo “Cronaca di sette silenzi”, versione 2020 (già in programma per la Settimana Santa 2020 nella chiesetta della Maddalena a Gressan – Aosta- annullata per pandemia) Quindi la trascrizione è inedita. Il testo è la nuova versione di un testo precedente, dedicato a Mons. Gianfranco Ravasi, rappresentato nel 1998 a Mantova e in altri luoghi (direttore U. Benedetti Michelangeli, Orchestra da Camera di Mantova, voce recitante Arnoldo Foà) e nel 2009 a Milano, per l’anniversario dell’attentato di Piazza Fontana (direttore A. Cadario, Strumentisti della Scala, voce recitante Maddalena Crippa).
FRANZ JOSEPH HAYDN (1732 – 1809)
Da «Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce»
– Sonata I – Largo – Pater, dimitte illis, quia nesciunt quid faciunt
(Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno)
– Sonata II – Grave e cantabile – Hodie mecum eris in Paradiso
(Oggi sarai con me in Paradiso)
-Terremoto – Presto e con tutta la forza.
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 – 1791)
Da «Dodici Variazioni in do maggiore sulla canzone francese»
“Ah, vous dirai-je Maman”