18 – 25 gennaio e 1 – 8 – 15 febbraio 2017 ore 19.30
Piazza San Marco, 2, Milano
Sala Cinema Università Card. Giovanni Colombo
Rassegna di Cinema e Musica – Quarta edizione
Musica, compositori e interpreti dalla terra di Russia
A cura di Amici delle Serate Musicali
INGRESSO LIBERO
E’ in programma dal 18 gennaio al 15 febbraio 2017 presso la Sala Cinema dell’Università Card. Giovanni Colombo (Piazza San Marco, 2, Milano) la quarta edizione della rassegna “Eterne armonie”, quest’anno declinata con il titolo “Musica, compositori e interpreti dalla terra di Russia”, un omaggio alla musica russa attraverso una selezione di film documentari e di fiction che offrono un ritratto affascinante di musicisti e compositori.
La rassegna anche quest’anno è organizzata dall’Associazione Amici delle Serate Musicali.
Inaugura la rassegna mercoledì 18 gennaio L’altra faccia dell’amore, opera del talento visionario di Ken Russell, suggestiva biografia romanzata ed estetica, ma non lontana dai fatti, di Piotr Ilic Ciajkovskij con le star Richard Chamberlain e Glenda Jackson; si prosegue il 25 gennaio con Il concerto di Radu Mihaileanu, film esilarante e commovente del regista romeno di Train de vie, omaggio all’animo e al temperamento slavi, una commedia indimenticabile che ricorda i film di Lubitsch, Chaplin e Wilder, con musiche di Ciajkovskij. Mercoledì 1 febbraio in programma il prezioso Richter. The enigma di Bruno Monsaingeon, documentario (mai distribuito in Italia) sulla vita del grande pianista russo Sviatoslav Richter, raccontata direttamente da lui stesso nell’unica intervista filmata da lui concessa con testimonianze di Rubinstein e Glenn Gould. Si prosegue mercoledì 8 febbraio con Shine diretto da Scott Hicks, biografia trascinante del pianista australiano David Helfgott, film impregnato di musica che spazia da Chopin a Listz, da Beethoven a Vivaldi, fino al Terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov, il virtuosissimo Rach3, che traduce l’ossessione di una vita (Oscar come miglior attore protagonista a Geoffrey Rush). Chiude la rassegna il 15 febbraio Testimony: The Story of Shostakovich del regista inglese Tony Palmer, intensa e ironica biografia barocca del grande compositore russo Dmitri Shostakovich (interpretato da Ben Kingsley), che fu protagonista di una vita tormentata per la difficoltà dei rapporti con il duro regime staliniano.
PROGRAMMA
Mercoledì 18 gennaio, ore 19.30
– L’ALTRA FACCIA DELL’AMORE
Regia di Ken Russell, Gran Bretagna, 1971, 125’, versione italiana
Con Richard Chamberlain, Glenda Jackson, Max Adrian, Christopher Gable
Piotr Ilic Ciajkovskij, giovane insegnante presso il Conservatorio di musica di Mosca, esegue per la prima volta un suo concerto in una sala gremita di studenti e membri della “Società di musica”. Mentre il pubblico reagisce con entusiasmo, Rubinstein, direttore della Scuola e nume tutelare del giovane, si esprime con molta severità. Il compositore, rifiutando i consigli del maestro, rischia di perdere il posto; ma in suo soccorso interviene una ricca vedova ammiratrice del suo geniale talento, Nadezda Von Meck, la quale gli assicura un vitalizio a condizione che si dedichi esclusivamente alla composizione. Nel frattempo, Ciajkovskij conduce una vita privata sempre più tormentata …
Mercoledì 25 gennaio, ore 19.30
– IL CONCERTO
Regia di Radu Mihaileanu, Francia, Italia, Romania, Belgio, 2009, 120’, versione italiana
Con Aleksei Guskov, Dmitri Nazarov, Mélanie Laurent, François Berléand, Miou-Miou.
Un osannato direttore dell’orchestra Bolshoi di Mosca viene allontanato in epoca comunista per essersi rifiutato di licenziare i musicisti ebrei. Venticinque anni dopo l’uomo lavora ancora in teatro come custode e aiuta la moglie a movimentare finte manifestazioni d’orgoglio ex-comunista. Un giorno intercetta un invito per il teatro Chatelet di Parigi e decide di riscattarsi dalle umiliazioni con l’inganno, accettando l’ingaggio al posto dell’orchestra ufficiale. Riunisce così i vecchi compagni di concerto e qualche improbabile new entry.
Mercoledì 1 febbraio, ore 19.30
– RICHTER. THE ENIGMA
Regia di Bruno Monsaingeon, Francia, 1998, 156’, v.o. francese con sott. italiano
Con Svyatoslav Richter
Documentario in forma di intervista sulla vita del grande pianista russo Sviatoslav Richter (1915-1997), eccellente interprete del repertorio classico e romantico, con una particolare predilezione per i compositori del suo paese. Si va dai primi anni da quasi autodidatta, al periodo passato al conservatorio di Mosca sotto la guida del celebre insegnante e pianista Heinrich Neuhaus, alla sua esibizione forzata ai funerali di Stalin, fino agli anni ’90, attraverso aneddoti e ricordi di un Richter ormai anziano e ritirato dalla ribalta concertistica. Testimonianze di illustri colleghi quali Arthur Rubinstein e Glenn Gould e footage dell’artista alla tastiera, di epoche diverse, illustrano la sua eccezionale arte pianistica.
Mercoledì 8 febbraio, ore 19.30
– SHINE
Regia di Scott Hicks, Australia, 1996, 100’, versione italiana
Con Geoffrey Rush, Noah Taylor, Armin Mueller-Stahl, Lynn Redgrave, John Gielgud
Anomala biografia del pianista David Helfgott australiano di nascita, ebreo e polacco di origine, che, stritolato da un padre-padrone oppressivo, sprofonda per un decennio in un tracollo nervoso che lo fa entrare e uscire da cliniche psichiatriche fino all’incontro e all’amore di una gentile signora di quindici anni più vecchia di lui. Da una sapiente e intelligente sceneggiatura di John Sardi, il racconto procede con una struttura a mosaico, non cronologica, e percorre il tormentato itinerario di David fino alla sua “resurrezione” con l’esecuzione del mitico Rach3. Oscar come miglior attore protagonista a Geoffrey Rush.
Mercoledì 15 febbraio, ore 19.30
– TESTIMONY: THE STORY OF SHOSTAKOVICH
Regia di Tony Palmer, Gran Bretagna, 1988, 143’
Con Ben Kingsley, Terence Righby, John Shrapnel, Murray Melvin, Ronald Pickup, Robert Reynolds, Sherry Baines, Frank Garson, Liza Goddard
Nel 1975 muore a Mosca il grande compositore russo Dmitri Shostakovich. Il film è la sua biografia di artista, una vita tormentata per la difficoltà dei rapporti tra il musicista e il duro regime staliniano. Volta a volta adulato, decorato e rimproverato, l’esistenza di Shostakovich non fu resa facile soprattutto dal potente ministro Zdanov, suo censore implacabile e altrettanto implacabile custode dei “valori culturali” della Rivoluzione. Shostakovich ebbe cedimenti e accondiscendenze, sia prima e durante la seconda guerra mondiale, sia negli anni successivi, adeguando e forzando la natura del suo indubbio talento creativo nella piattezza della retorica ufficiale e sotto le imposizioni culturali del partito dominante. Fu, la sua, una vita torturata da smarrimenti e paure e in parte anche contestata, costretto come egli era da direttive ottuse quanto ineluttabili a subire ed a piegarsi. Ma a tutto egli fu disponibile, purché la musica “vivesse e penetrasse nel cuore degli uomini”, al di sopra e al di là di qualsiasi dittatura.
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