Roberto Cappello interpreta Ciaikovski

Ecco la splendida versione del famoso Concerto n.1 in si bemolle minore op.23 di CIAIKOVSKI che, il 16 Dicembre 2019, è stata proposta dall’Orchestra CUPIDITAS condotta dal direttore PIETRO VENERI e, al loro fianco, il pianista ROBERTO CAPPELLO!

 

 

PIOTR ILIC CIAIKOVSKI    

Concerto n.1 in si bemolle minore op.23

Impressa nella memoria di tutti è la melodia, ampia e cantabile dell’Introduzione (Allegro non troppo e molto maestoso) al primo movimento del Concerto n.1 op.23, che Ciaikovski scrisse nel 1874. É la parte più nota della partitura: indimenticabile per l’ardore del tema, intenso e appassionato, cantata dai violini primi e dai violoncelli che entra sui perentori accordi del pianoforte. La medesima idea tematica, fluita alla tastiera, è sottoposta a una prima variazione e, dopo una Cadenza di carattere virtuosistico, viene riesposta dagli archi con la partecipazione dell’intera orchestra e del solista.

É un lirismo intenso e aperto, dichiaratamente ciaikovskiano nell’ispirazione, che si pone come cifra stilistica della partitura con alcuni temi tratti dal folklore russo; questo Concerto ha saputo meritarsi una posizione di primato nella letteratura post-romantica, accanto agli omologhi Concerti di Brahms.

Il successivo Allegro con spirito è costruito su due idee melodiche di altra natura – la prima sorretta da un ritmo di danza in terzine, la seconda dolce e molto espressiva, dall’andamento cullante – presentate dal pianoforte e sempre alla tastiera sottoposte a sviluppo ed elaborazione. Il secondo movimento, Andantino semplice, ripropone un clima disteso, di pregnante carattere evocativo: Hoffmann lo descrisse come «nostalgia sorda di una sera d’estate in Russia, con i profumi dei tigli e dei lillà, con la visione di campagna e dei contadini che vanno a lavorare».

Il tema, «di una malinconia soffusa, riposata e sorridente, un tantino sentimentale e vecchiotta», è esposto dal flauto su un accompagnamento pizzicato, degli archi e successivamente ripreso dal pianoforte. A interrompere questa atmosfera subentra quasi subito una seconda idea cantata dai fiati, poi dal pianoforte, quindi portata avanti dai violoncelli. Una sezione centrale in Prestissimo funge da stacco prima del ritorno al clima sonoro iniziale che indirizza alla conclusione tranquilla con trilli e accordi arpeggiati.

Il terzo movimento, Allegro con fuoco, pur adottando la tradizionale forma-sonata, sembra forzarla dall’interno attraverso la parafrasi di melodie popolari che mal si conciliano con le simmetrie classiche. L’impiego del pianoforte è inconsueto per l’epoca: nei giochi con l’orchestra, alla quale spesso si contrappone con massicce sonorità, nel suo uso percussivo (dichiarato fin dall’inizio del Concerto), negli interventi di tipo rapsodico segnati da un virtuosismo brillante quanto impegnativo.

Forse per le novità sonore e strutturali che racchiude, il Concerto in si bemolle minore fu aspramente criticato da Nikolaj Rubinstein, allora uno dei celebri virtuosi alla tastiera, direttore del Conservatorio moscovita, al quale Ciaikovski chiese parere sull’eseguibilità della parte pianistica. Il musicista tornò sulla partitura più volte: nel 1889, in occasione della prima esecuzione dell’opera in Inghilterra, corresse alcuni passaggi su proposta del pianista Edward Dannreuther; successivamente apportò altre modifiche nel 1889, anno dell’edizione definitiva.

 

ROBERTO CAPPELLO

Tecnica trascendentale, raffinatissima sensibilità artistica e spirituale, costante impegno culturale e intellettuale nella scelta del repertorio volto a esaltarne i più alti contenuti, pongono l’arte interpretativa di Roberto Cappello ai vertici del concertismo contemporaneo.

Dopo la vittoria del Premio Busoni (1976), ha iniziato una grande e nobile carriera che lo ha visto acclamato protagonista nelle sale più prestigiose di tutto il mondo, sia nelle vesti di solista, che con orchestra e formazioni da camera.

All’intensa attività concertistica, affianca con esemplare rigore e impegno quella didattica, che prevede numerose master-class, seminari e corsi di perfezionamento. É costantemente invitato a presiedere le giurie di concorsi pianistici nazionali e internazionali.  È stato Direttore del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma.

Cappello è stato uno dei tre pianisti a inaugurare l’attività di Serate Musicali dopo la sua vincita al Concorso Busoni, nel lontano autunno 1976 e da allora è tornato regolarmente a suonare per la nostra Società, di cui è uno degli Amici più fedeli.

PIETRO VENERI

Ha studiato pianoforte e composizione con Camillo Togni al Conservatorio “A.Boito” di Parma, diplomandosi inoltre in direzione d’orchestra con Daniele Gatti.

Ha diretto, in Italia e all’estero, le Orchestre: Tokyo City Philharmonic, Maggio Musicale Fiorentino, Osaka Century, Haydn di Bolzano, Yamagata Symphony, Sinfonia Varsovia, Filarmonia Veneta, I Virtuosi Italiani, Sinfonica di Sanremo, etc… Ha diretto e registrato per Tv, Radio nazionali e Canali satellitari in Italia, Giappone, Portogallo e Polonia, nonché prime esecuzioni assolute di: Mannucci (Sinfonica di Sanremo), Rendine (Comunale di Bologna) e Furgeri (Comunale di Bologna). Ha diretto il Concorso Internazionale pianistico “Liszt-Zanfi” ed è stato assistente di Rafael Fruhbeck de Burgos.

É stato Maestro del coro a Parma, Bologna, Macerata e, come pianista e organista, ha suonato nelle principali stagioni concertistiche italiane e al Festival de l’Île-de-France. Un’esperienza di oltre trent’anni con i Teatri lirici italiani, lo ha portato a collaborare con direttori quali Mehta, Thielemann, Muti, Chailly, Gatti, Conlon, Marriner, Prêtre; registi: Ronconi, Vick, Wilson, Zeffirelli, Pizzi, Fo, Cavani e Miller e artisti: Freni, Kabaivanska, Devia, Gheorghiu, Gruberova, Dimitrova, Bartoli, Meier, Baltsa, Cossotto, Obraztsova, Carreras, Cura, Domingo, Florez, Protti, Nucci, Cappuccilli, Bruson, Siepi, Ghiaurov, Raimondi. É titolare della cattedra di Direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Musica “A.Boito” di Parma.

I suoi studenti sono risultati vincitori o finalisti di concorsi internazionali di Direzione d’orchestra a Londra, Milano, Gerusalemme, Madrid, Spoleto, Kharkov, Plovdiv.

ORCHESTRA CUPIDITAS

Cupiditas, “desiderio ardente” di suonare insieme, di stare insieme, di condividere forti emozioni: è questo che arriva a unire gli oltre settanta ragazzi di quest’orchestra, composta da giovanissimi musicisti, dai 14 ai 28 anni, formatisi non solo in Italia e cresciuti per lo più nelle compagini fiorentine della Scuola di Musica di Fiesole e del Conservatorio Cherubini di Firenze, un binomio che da sempre offre altissimi livelli di formazione.

Dopo il debutto avvenuto a Firenze nel 2016, l’Orchestra si è esibita sovente nel capoluogo toscano in Piazza della Signoria nell’estate 2016 e all’ Auditorium di Santo Stefano al Ponte Vecchio. L’Orchestra Cupiditas ha preso parte al Festival dell’Istituto Universitario Europeo 2017 nonché ai festival internazionali della Garfagnana 2018, 2019 e delle orchestre giovanili di Firenze (FOG) 2016.

Dal 2018 collabora assiduamente con la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino per la realizzazione di spettacoli e recite, in circa 300 repliche, svolte nello stesso Teatro del Maggio e nel circuito della città metropolitana. A novembre 2019 ha iniziato la collaborazione con ATER (Associazione Teatrale Emilia Romagna) per la realizzazione di concerti nelle stagioni dei teatri del circuito dell’Associazione stessa. Il direttore musicale è Pietro Mazzetti.

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