Mercoledì 21 Febbraio 2018, ore 21:00
Teatro Dal Verme – Via San Giovanni sul Muro, 2
Bach is in the air @ 50
Debutta a Milano, per Serate Musicali OFF, il duo Bahrami-Rea con Bach is in the air, e festeggia il 50° concerto in duo con il programma al centro dell’omonimo CD DECCA
Maggiori dettagli sull’evento qui
Biglietti: 25 € (platea, primo settore), 20 € (platea, secondo settore), 15 € (balconata) +prevendita
Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro Dal Verme e su www.ticketone.it
Info: info@wec-spa.com – Facebook @SerateMusicaliOFF
Mercoledì 21 febbraio 2018 alle 21, al Teatro Dal Verme, il duo pianistico formato da Ramin Bahrami e Danilo Rea debutta a Milano con il suo celebre progetto dedicato al genio di Eisenach, Bach is in the air, celebrando in quest’occasione il 50° concerto in duo con il programma rappresentato con enorme successo, dal 2015 ad oggi, nelle maggiori venue italiane, tra cui il Festival di Ravello, il Teatro Petruzzelli di Bari, la rassegna Asolo Musica, la IUC di Roma, il Piacenza Jazz Fest, il Teatro Bellini di Catania, il Teatro Diego Fabbri di Forlì, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Rossini di Pesaro, il festival Estate in Fortezza di Pistoia, il Palacultura di Messina, il Teatro Social di Como, il Politeama di Lecce, Crema Jazz e molte altre ancora.
Questa prima data milanese inaugura una nuova serie di debutti del duo che, nel 2018, toccherà anche il Teatro Ristori di Verona, il Teatro Toniolo di Mestre, il Teatro Verdi di Sassari, il Teatro di Monfalcone e sarà seguito da una tournée dedicata in Giappone.
In Bach is in the air, due giganti dell’interpretazione musicale al pianoforte quale Ramin Bahrami e il jazzista Danilo Rea dialogano, ciascuno nella “propria lingua”, andando alla ricerca di un “centro di gravità permanente” che spieghi perché, a distanza di più di 250 anni, la musica Johann Sebastian Bach continui a intrigarci così profondamente.
Il programma prende le mosse dall’Aria delle Variazioni Golberg, ciclo sublime nato dall’esigenza di Johann Sebastian Bach, molto pratica e quotidiana, di aiutare il proprio ascoltatore (il Conte Von Keyserling, ambasciatore russo a Dresda) a ritrovare il sonno e la pace: un capolavoro della storia mondiale della musica cui Bahrami ha dedicato la sua prima incisione per Decca (a lungo tempo in vetta nella classifica dei cd più venduti) e che, accompagnando la sua instancabile opera di diffusione dal vivo della musica del Kantor, grazie a cui Bach è oggi conosciuto più di prima in tutto il mondo, ha decretato la definitiva affermazione dell’artista iraniano nell’olimpo del pianismo mondiale.
I due pianisti si avventurano poi, “mano nella (o sulla) mano” alla riscoperta dell’ampio catalogo bachiano, prendendo spunto da corali (Jesus bleibet meine Freude, BWV 147) e Sinfonie, e da Preludi, Sarabande, Minuetti e Arie selezionati da Suite, cembalistiche o orchestrali, e Partite e Sonate (dedicate a vari strumenti) tra le più amate, oltre che dal Clavicembalo ben temperato, con un omaggio anche al Piccolo libro di Anna Magdalena Bach.
Bach is in the air nasce da un piccolo miracolo, ed è Danilo Rea, grande pianista improvvisatore, con alle spalle un passato di studi classici, che intuisce ancor prima che questo miracolo accada, la genialità di poterlo realizzare. Ma la cosa più incredibile è che per la prima volta nella storia della musica, attraverso l’improvvisazione, Rea rivoluziona e crea un intreccio insolubile con le versioni originali di Bach-Bahrami, trasformando in linguaggio jazzistico il suo messaggio universale.
Un progetto che rappresenta un “unicum” inimitabile: la specializzazione di Bahrami insieme all’estro e alla fantasia, mai fini a se stessi, di Rea. Una rivisitazione che non intende certo tradirne il messaggio – Bach sa difendersi da solo – ma semmai di coglierne lo spirito contemporaneo e gettare un ponte verso orecchie abituate diversamente, che negli intendimenti del duo servirà solo a dare ulteriore diffusione a questo gigante, che a tre secoli di distanza mantiene tutta la sua attualità.
Serate Musicali OFF è un progetto di WEC, World Entertainment Company, società specializzata in produzione e management musicale a livello internazionale, realizzato in collaborazione con Serate Musicali di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano
BIOGRAFIE
“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è” – Piero Rattalino
Ramin Bahrami è considerato uno tra i più importanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale.
Dopo l’esecuzione dei Concerti di J.S. Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale…”(leipziger volkszeitung). La ricerca interpretativa del pianista iraniano è attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza.
Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival di Brescia e Bergamo, Ravello Festival ed in prestigiose sedi italiane come La Scala di Milano, la Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma.
Nato a Teheran si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano,approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck. Ramin Bahrami incide esclusivamente per Decca-Universal, i sui CD sono dei best seller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive.
Ha scritto due libri editi da Mondadori e il terzo edito da Bompiani dal titolo “Nonno Bach”. Recentemente ha avuto il privilegio di inaugurare la stagione di musica da camera di Santa Cecilia a Roma e al Beethoven Festival di Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato le sonate per flauto e piano per Decca.
Reduce da un concerto trionfale nella sala grande dell’Accademia Liszt a Budapest e alla Tonhalle di Zurigo, recentemente si è esibito con Yuri Bashmet e I Solisti di Mosca, ha avuto anche il privilegio di suonare in una gala di beneficenza con la clarinettista Sabine Meyer, clarinettista preferita di Karajan.
Ha inciso l’ Offerta Musicale di J.S. Bach con le prime parti di Santa Cecilia.
E’ stato insignito del premio Mozart Box per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, bachiana e non solo, inoltre è stato insignito del Premio “Città di Piacenza. Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.
La storia in musica di Danilo Rea (Vicenza 9/8/1957) nasce tra le pareti della sua casa romana dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, a due anni, di qualsiasi gioco. Il vero gioco è suonare il piano. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma con il massimo dei voti.
Studi classici, rock e pop influenzeranno la formazione del pianista e convergeranno attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile ed unico composto da due ingredienti: melodia ed improvvisazione.
Diventa presto ricercatissimo dai principali cantautori e artisti pop italiani e collabora con Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano.
Ancora oggi è considerato il pianista di fiducia di Mina che lo rivuole accanto a se in una rarissima ed eccezionale ripresa dal vivo nel suo studio di registrazione a Lugano nel 2001.
Come pianista jazz l’esordio è nel 1975 con il Trio di Roma insieme ad Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Negli anni ’80 fa parte del quintetto di Giovanni Tommaso e del gruppo dei Lingomania di Maurizio Giammarco.
Si afferma ben presto grazie al suo talento e suona con i più grandi nomi internazionali come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Meldahu, Danilo Perez e Michel Camilo.
Nel 1997 fonda con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra Doctor 3, il trio che per oltre dieci anni calcherà i più importanti palcoscenici jazz italiani ed internazionali con esibizioni in Europa, Stati Uniti, Sudamerica,Cina.
A partire dal 2000 l’artista trova proprio nella dimensione in Piano Solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione. Le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz alle canzoni italiane e alle arie d’opera. Il suo primo lavoro da solista è Lost in Europe (2000) composto durante un tour in Europa a cui segue Lirico (2003), dove il pianista miscela musica lirica e jazz, improvvisando sui temi operistici e facendone emergere la grande attualità. Seguono Solo (2006) ed Introverso (2008) dove Rea si cimenta con sue composizioni inedite di piano solo, per arrivare al recente A Tribute to Fabrizio de André, inciso per la prestigiosa etichetta tedesca ACT nel 2010, dove l’artista rende omaggio al grande cantautore e poeta italiano.
Danilo Rea ha suonato nei più noti Festival Jazz in Europa, Usa, Canada, Messico, Brasile, Argentina, Senegal, India, Giappone, Cina, Corea ed Australia. Si è esibito nei luoghi più prestigiosi del mondo come il Gugghenheim di New York e di Venezia con il Concerto in onore di Peggy Gugghenheim (2008).
Espressione del miglior Made in Italy in ambito internazionale, è stato scelto tra i musicisti rappresentativi del Jazz Italiano all’Expo di Shanghai in Cina (2010).
Il pianista italiano ha suonato con tutti i big del jazz italiano ed è sempre una presenza costante delle manifestazioni Umbria Jazz in Italia e nel Mondo.
Tra le sue più recenti esperienze va ricordata la partecipazione, insieme ad altri, con Gino Paoli al progetto Un incontro in Jazz, che dal 2007 calca i più importanti palcoscenici musicali e teatri italiani ed il duetto con il trombettista Flavio Boltro. Con quest’ultimo Danilo Rea ha recentemente inciso Opera per l’etichetta tedesca Act.
Attualmente insegna anche al Dipartimento Jazz del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma.