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L’APPASSIONATA

L’APPASSIONATA
Maestro concertatore LORENZO GUGOLE
Flautista TOMMASO BENCIOLINI

Dettagli evento
  • Data : 3 Giugno 2024, ore 20:45
  • Luogo : Sala Verdi – Conservatorio di MIlano, via Conservatorio 2, 20122 Milano
  • Biglietti: intero 25€, ridotto 20€

Sala Verdi – Conservatorio di Milano

Via Conservatorio, 12
Milano, 20122 Italia
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Programma

«SUONO ITALIANO»

OTTORINO RESPIGHI (1879 – 1936)
Suite per archi e flauto P. 57
Badinage
Valse
Berceuse de Noël
Furlane

GIACOMO PUCCINI (1858 – 1924)
Crisantemi, Elegia per Quartetto d’archi
Andante mesto

NINO ROTA (1911 – 1979)
Concerto per archi (1977)
Preludio – Allegro ben moderato
Scherzo – Allegretto comodo
Aria. Andante quasi adagio
Finale. Allegrissimo

ANDREA BATTISTONI (1987)
Concertino per flauto e archi [prima esecuzione assoluta]
Allegro con brio
Moderato cantabile. Con intimo sentimento
Allegro molto ed energico

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Si ringraziano:

L’APPASSIONATA

L’Appassionata nasce nel 2019 attorno alle attività della Gaspari Foundation come gruppo di giovani eccellenze dedito all’approfondimento del repertorio per orchestra da camera. Tra i suoi componenti si annoverano alcuni tra i migliori giovani professionisti della musica in Italia, che si sono perfezionati nelle più importanti istituzioni musicale di tutta Europa e hanno già maturato esperienza concertistica nelle più importanti orchestre italiane tra cui l’Orchestra Sinfonia Nazionale della RAI, l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.

L’Appassionata ha già al suo attivo concerti e tour in Germania, Svizzera, Francia e Corea del Sud e in alcune tra le maggiori sedi italiane tra cui la Sala Verdi di Milano, la Scuola Grande di San Rocco e il Teatro La Fenice di Venezia, l’Accademia Filarmonica di Verona, il Teatro Bibiena di Mantova, il Teatro Olimpico di Vicenza per importanti Festival tra cui le Serate Musicali di Milano, Emilia-Romagna Festival, Società dei Concerti di Parma, Festival di Portogruaro, Festival Galuppi di Venezia, MantovaMusica collaborando con personalità e solisti di fama internazionale tra cui Gil Shaham, Emmanuel Pahud, Leonora Armellini, Laura Marzadori, Anna Tifu, Giampaolo Bandini, Patrick Gallois, Kirill Rodin, Elio, Andrea Battistoni.

L’Appassionata inoltre è protagonista di due progetti discografici pubblicati nel 2021 – una monografia su Antonio Vivaldi edita in prima assoluta da SONY Classical col flautista Tommaso Benciolini e una monografia su Johann Sebastian Bach col violinista Jaroslaw Nadrzycki edito da Hänssler Classics – entrambi accolti con grande successo di pubblico e critica e trasmessi da emittenti quali Rai Radio 3, BBC Radio, Radio Classica, Radio24, Venice Classic Radio, Sky Classica HD. Nel novembre 2023 L’Appassionata ha debuttato negli Stati Uniti, registrando il “tutto esaurito” alla Carnegie Hall di New York, e nell’aprile 2024 è seguito il debutto nella prestigiosa sala grande della Tonhalle di Zurigo. Recentemente L’Appassionata si è esibita alla presenza di Sua Santità Papa Francesco in occasione della sua ultima visita alla città di Verona.

Violini IViolini IIViole
Elisa Spremulli
Irené Fiorito
Lorenzo Tranquillini
Anna Pasetto
Lorenzo Gugole
Pietro Battistoni
Irene Benciolini
Eleonora De Poi
Lorenzo Boninsegna
VioloncelliContrabbasso
Benedetta Baravelli
Andrea Marcolini
Matteo Zabadneh

TOMMASO BENCIOLINI

Vincitore del New York Respighi Prize 2017, ha debuttato sul palco della Carnegie Hall di New York nel 2018 ed è oggi protagonista di un’intensa e appassionata carriera. La sua attività concertistica lo ha portato a esibirsi come solista in molte tra le più prestigiose sedi, tra cui: Suntory Hall di Tokyo, Philharmonie di Berlino, Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Tonhalle di Zurigo, Mozarteum di Salisburgo, Smetana Hall di Praga, Carnegie Hall di New York, Seoul Arts Center in Corea, Herkulessaal di Monaco, Opera House di Dubai, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Sala Verdi e Palazzo Reale di Milano.

Si è esibito come solista ospite con la Tokyo Philharmonic Orchestra, Chamber Orchestra of New York, Berliner Symphoniker, Nürnberg Symphoniker, Munchener Kammerphilharmonie, Orchestra della Svizzera Italiana, North Czech Philharmonic, State of Mexico Symphony Orchestra, St. Petersburg State Symphony Orchestra, Thueringen Philharmonie Gotha-Eisenach, Orquesta de Camara de La Habana etc… É inoltre dedicatario di molte composizioni contemporanee tra cui il Concerto per flauto “The Garden of Delights. A Flute Concerto after Bosch” di Andrea Battistoni, che ha eseguito in prima assoluta nel 2020 in occasione del suo debutto presso la Sala Grande della Philharmonie di Berlino.

Come camerista è stato ospite di: Trame Sonore di Mantova, Io Sono Musica e Musikamera di Venezia, Amici della Musica di Padova, Amici della Musica e Accademia Filarmonica di Verona, Festival Toscanini di Parma, Yamaha Piano Discovery di Milano, Festival “le Vie del Barocco” di Genova, MantovaMusica.

Nel 2021 è stato pubblicato il suo CD di debutto per l’etichetta SONY Classical: una monografia in prima mondiale dedicata ad Antonio Vivaldi insieme all’Orchestra da camera L’Appassionata da lui fondata. Le sue registrazioni sono state trasmesse da RAI, da Radio Nazionale Svizzera, Radio Nazionale Giapponese NHK, Radio Classica, Venice Classic Radio e molte altre. Nel 2012 è divenuto il più giovane docente del Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona ed è attualmente docente presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento. È stato inoltre invitato a tenere masterclass come docente a Cuba (Festival Internazionale di musica contemporanea), Finlandia (Tampere Music Academy e Suomitaly Music Festival), Estonia (Tartu Eller Music Academy), Malta (Malta Music University), Dubai (Middle East Music Academy).

É nato a Bologna nel 1991 si è diplomato a 18 anni presso il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona ottenendo il massimo dei voti, la lode e una borsa di studio. In seguito è risultato vincitore della XV Rassegna “Migliori Diplomati d’Italia” di Castrocaro ottenendo il Premio Speciale SIAE. Vincitore di borsa di studio della fondazione francese “Zygmunt Zaleski”, si è perfezionato inoltre presso l’Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi, per poi conseguire il “Master of Advanced Studies in Music Interpretation” presso il CSI di Lugano.


OTTORINO RESPIGHI

Suite per archi e flauto P. 57

Le Opere per flauto e archi di Ottorino Respighi, compositore raffinatissimo, dotato di un’eccellente perizia nell’uso dei timbri strumentali, sono tornate alla luce dopo un lungo oblio. La ‘Suite’ per flauto e archi in programma questa sera, è una pagina breve rimasta per lunghissimo tempo un manoscritto, custodito al Museo della Musica di Bologna e alla Fondazione Cini di Venezia.

GIACOMO PUCCINI

Crisantemi, Elegia per Quartetto d’archi

Quando compone Crisantemi, originale per quartetto ma disponibile anche per orchestra d’archi, Puccini ha 32 anni. Lo scrive nel 1890, in occasione della morte di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, figlio dell’allora re d’Italia Vittorio Emanuele II. L’indicazione è Andante mesto. Lo compone di getto, in una sola notte. Il 26 gennaio 1890, il brano viene eseguito in prima assoluta a Milano. Il successo è così immediato, che quella stessa sera i musicisti del Quartetto Campanari sono costretti a risuonarlo dopo gli applausi. L’impasto sonoro lascia un segno tale nello stesso Puccini che il compositore utilizza la musica dei Crisantemi nell’ultimo atto della Manon Lescaut (1892).

É un’Elegia toccante per chi ascolta, con un’idea melodica subito mesta, compassionevole, inquieta, ma forte e di rifugio alla tristezza; seguita da una pausa che mai come in questo caso si fa silenzio e rispetto per i defunti, poi irrobustita da un secondo tema, doloroso, nel cuore del quartetto, esposto dal primo violino sulle pulsazioni della viola; poi il primo violino e violoncello ripetono la melodia, raddoppiando all’ottava, e tutta la potenza degli archi si apre con ampiezza quasi orchestrale per illuminare le tenebre, per poi tornare al tema principale, in una semplice forma A-B-A, in cui l’episodio principale, denso di cromatismo cupo, si alterna a un tema più quieto, ma sempre di profonda mestizia, in un discorso armonico che ha gli orizzonti sonori cameristici e tardoromantici di Richard Strauss o di Gustav Mahler.

La musica non può che far pensare ai crisantemi che ne accompagnano il funerale e dà loro la profondità della melodia e dell’armonia, li trasforma in musica, un solo movimento, un pensiero sul trapasso, e sulla pietà per chi rimane, dipinto in poche pennellate, solo strumentali, senza quelle arie meravigliose che affollavano la sua fantasia inesauribile di compositore d’opere.

NINO ROTA

Concerto per archi (1977)

Considerato in vita soprattutto come grande compositore di musica da film, Rota risulta essere oggi un musicista completo. Il suo repertorio, oltre alle colonne sonore, è infatti ricchissimo dei più diversi generi musicali: Concerti, Sinfonie, Opere liriche, Musica sacra e da camera. La “scoperta” di questa dimensione compositiva di altrettanta rilevanza, permette di considerare Rota tra i più significativi positivi del Novecento europeo. Il Concerto per archi, scritto nel 1964 e ripreso nel 1977, rende omaggio allo stile neoclassico, tendenza che riprende le forme musicali del passato pur conservando un’impronta moderna novecentesca.

In quest’opera, piena di fascino, il modello è quello che aspira al sublime equilibrio tra i tra i vari elementi che compongono la forma musicale: melodia, ritmo, armonia. Il brano rivela, tra i suoi molteplici aspetti, una purezza poetica e nostalgica che si accompagna alla limpidezza formale dei modelli espressivi appartenuti alle epoche classiche. Già il titolo di “Concerto per archi” richiama idealmente l’epoca barocca, ma se del barocco il brano rivela una ricchezza di intrecci e di polifonie, emerge pure l’inconfondibile vena melodica di Rota, la cantabilità fluida e ispirata sempre presente nei quattro tempi.

Se il neoclassicismo si rivela come stile che guarda al passato conservando un’essenza moderna, tale modernità nel Concerto per archi si manifesta con il ritmo quieto e imprevedibile dei tempi veloci e con le atmosfere sonore di stravinskiano spessore. Ogni capolavoro dà luogo a innumerevoli sfaccettature interpretative e in questo brano l’ascoltatore fluttua tra l’ammirazione della costruzione sonora e l’abbandono all’aspetto puramente melodico ed è proprio in questo che si esplica la ricchezza del linguaggio compositivo di Nino Rota: egli ha saputo essere originale pur guardando al passato.

ANDREA BATTISTONI

Concertino per flauto e archi [prima esecuzione assoluta]

Il Concertino per flauto e orchestra d’archi si pone come obiettivo primario la scrittura di una pagina che possa stimolare la curiosità di ascoltatori ed esecutori nel recupero di forme e stilemi della tradizione, nei confini “rassicuranti” della tonalità e di un tematismo melodico alla ricerca di presa immediata sul pubblico. Articolato nei canonici tre movimenti allegro-adagio-allegro, il Concertino si apre con un Allegro con brio in cui brevi incisi musicali dal forte profilo ritmico e sincopato si rincorrono tra il solista e le varie sezioni orchestrali con impulsi di danza.

Una breve cadenza del flauto sui motivi conduttori già ascoltati precede una Coda sommessa in diminuendo. Segue il Moderato cantabile, con intimo sentimento, in cui il flauto dipana la sua cantilena su un caldo tappeto di archi, una elegia di schietto sapore romantico. Il finale è un Allegro molto ed energico in cui flauto e archi gareggiano in accensioni irruenti ed energiche fino alla brillante conclusione.

Andrea Battistoni