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M. LOGUERCIO – E. PIEMONTI

Dettagli

Data:
20 Settembre 2023
Ora:
6:00 pm
Prezzo:
€1
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Organizzatore

Serate Musicali
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02 29409724
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biglietteria@seratemusicali.it
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INGRESSO SU PRENOTAZIONE:
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GAM – Galleria d’Arte Moderna

Via Palestro 16
Milano MI, 20121 Italia
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02 8844 5943
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Violinista MAURO LOGUERCIO
Pianista EMANUELA PIEMONTI

PROGRAMMA

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827) / HANS SITT (1850 – 1922)
Sinfonia n. 9 in re minore op.125 “Corale” per violino e pianoforte

  • Allegro ma non troppo, un poco maestoso
  • Molto vivace
  • Adagio molto e cantabile
  • Presto – Allegro assai – Recitativo per baritono: O Freunde, nicht diese Töne – Coro: Freude, schöner Götterfunken (Allegro assai)

LA “NONA” di BEETHOVEN PER VIOLINO E PIANOFORTE

Se c’è un capolavoro musicale che tutti conoscono è la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, grandiosa partitura per voci soliste, coro e orchestra, scritta dal genio di Bonn nel 1824 e ancora oggi regina dei cartelloni sinfonici. Ne esistono varie trascrizioni pianistiche (era così che la musica da concerto circolava nei salotti prima che esistessero le registrazioni), ma ora torna alla luce una clamorosa trascrizione per violino e pianoforte, che rivela aspetti nascosti della partitura originale.

Si tratta della trascrizione realizzata da Hans Sitt, compositore e virtuoso del violino (Praga 1850- Lipsia 1922), registrata in prima assoluta per l’etichetta Brilliant Classics da due virtuosi del nostro tempo: il violinista Mauro Loguercio – solista di casa sui palcoscenici che contano, dalla Filarmonica di Berlino all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, al Concertgebouw di Amsterdam – e la pianista Emanuela Piemonti, tra le interpreti italiane più apprezzate in particolare nel repertorio cameristico, dedicataria di musiche di compositori quali Kagel e De Pablo.

Scrive nel booklet Alessandro Solbiati: «È stupefacente dirlo, ma se la si ascolta molte volte, la trascrizione di Sitt della Nona finisce per rivelare aspetti della partitura originale di cui non ci si era mai accorti. Soprattutto nel IV Movimento, quello che sembrerebbe di impossibile trascrizione, si compie il miracolo: normalmente, l’alternanza di momenti vocali, corali e solo orchestrali rende difficile, al puro ascolto, il disvelamento della struttura formale globalmente sottesa. Portando invece tutto ai soli violino e pianoforte, ecco che si capisce che la varietà quasi eccessiva dei caratteri musicali di tale immenso brano, il passare da momenti di danza ad altri di marcia, da corali a fugati, da recitativi ad arie, si inscrive nell’essere globalmente concepito come una serie di variazioni del ben noto tema che all’inizio si pone monodico e sottovoce».

Se dunque distillare una partitura di proporzioni ciclopiche in uno spartito per violino e pianoforte è già di per sé una sfida titanica – vinta dall’eccellenza dei due interpreti di questa prima incisione assoluta – la trascrizione di Sitt si offre all’ascolto anche come un’inattesa e sorprendente nuova chiave di lettura per conoscere meglio il capolavoro sinfonico di Beethoven.

«La trascrizione di Sitt – ha spiegato Mauro Loguercio – è un omaggio epico e drammaturgico, lontano dall’uso salottiero di tante trascrizioni dell’epoca, con una qualità estetica di assoluta eccellenza. Le possibilità tecnico espressive del violino e del pianoforte vengono spinte ai limiti estremi per trasmettere il messaggio di amore, umanità e ideali che permeano questo sommo monumento musicale».

«Non si tratta della trascrizione che ci si potrebbe aspettare – prosegue Emanuela Piemonti – cioè con il pianoforte che riassume l’intera orchestra mentre il violino espone la parte superiore. La scrittura di Sitt è magistrale perché tratta “alla pari” i due strumenti: la vera prova per gli interpreti è trovare il giusto equilibrio e affiatamento».


MAURO LOGUERCIO

Acclamato da pubblico e critica per la profondità interpretativa e la naturalezza espressiva, il violinista Mauro Loguercio è interprete tra i più apprezzati sulla scena internazionale. Nato a Roma, ma milanese d’adozione, si esibisce regolarmente come solista su prestigiosi palcoscenici – tra cui Filarmonica di Berlino, Queen Elizabeth Hall di Londra, Concertgebouw di Amsterdam, Accademia di Santa Cecilia di Roma, Tonhalle di Zurigo – e collabora con importanti direttori tra i quali Riccardo Chailly, Eliau Inbal e Roberto Abbado. Ha sempre nutrito una passione per la musica da camera, sin dalla sua apparizione, giovanissimo, al festival di Marlboro. Da allora è stato ospite di blasonati festival cameristici europei – da Dresda a St. Moritz – e delle principali società concertistiche italiane. Nel corso della sua carriera ha suonato in trio con Nikita Magaloff e Antonio Meneses, mentre in duo ha collaborato con Maria Joao Pires, Tamás Vásáry, Bruno Canino, Philip Fowke, Rocco Filippini, Franco Petracchi e Astor Piazzolla. Per 14 anni è stato leader del Quartetto David di Milano, col quale ha inciso l’integrale dei quartetti di Cherubini, Puccini e Verdi. Nel 2021 ha festeggiato i 15 anni del Trio Metamorphosi, creato con Angelo e Francesco Pepicelli, con cui ha inciso per Decca l’integrale dei Trii di Beethoven e di Schumann. È stato professore di violino al Conservatorio di Milano e ha insegnato alla Guildhall School di Londra.

Ha riscoperto e registrato in prima assoluta, insieme a Emanuela Piemonti, la trascrizione per violino e pianoforte di Hans Sitt nel CD IX x 2 (Brilliant Classics 2023).

EMANUELA PIEMONTI

La pianista Emanuela Piemonti si è accostata al pianoforte a quattro anni sotto la guida della madre e ha studiato poi al Conservatorio di Milano. L’esperienza del “suonare insieme” l’ha condotta fin dai suoi undici anni a collaborare prima con giovani talenti, poi con interpreti di fama internazionale quali Baumann, Maggio Ormezowski, Mackeney, Dindo, Hossen, Scharapan. Alla Scuola di Fiesole ha frequentato i corsi tenuti dal Trio di Trieste e ha incontrato personalità musicali per lei determinanti: Dario De Rosa, punto di riferimento costante, Piero Farulli, Amedeo Baldovino, Renato Zanettovich, Maureen Jones, Norbert Brainin e Valentin Berlinskij. Nel 1982 ha fondato il Trio Matisse con il quale ha vinto i Premi Internazionali Vittorio Gui di Firenze, Atkinson di Milano e Città di Torino, ed è stata finalista alla Melbourne Chamber Music Competition. Attualmente suona nel Trio Magritte. Ha suonato per le società concertistiche e nelle sale italiane più prestigiose e ha effettuato numerose tournée all’estero. Esperienza essenziale è la collaborazione con compositori quali Kagel, De Pablo, Sciarrino, Kurtág, Francesconi, Fedele, Solbiati. Ha inciso per le etichette Aura, Amadeus, EmaVinci Records, LimenMusic e Stradivarius. Ha registrato per Naxos i due Tripli Concerti di Casella e di Ghedini, CD che ha vinto il premio “Choc de Classica” per la rivista francese Classica Magazine. Docente di musica da camera al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, ritiene l’esperienza didattica importante e appassionante quanto quella esecutiva. Insieme a Mauro Loguercio, ha registrato in prima assoluta la trascrizione per violino e pianoforte di Hans Sitt nel CD IX x 2 (Brilliant Classics 2023).