con il patrocinio di Martha Argerich, Cristina Muti e Fedele Confalonieri
Concerto fuori abbonamento
«L’Orchestra da camera nei Compositori italiani»
PROGRAMMA
«Tra primizie e trascrizioni…»
GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI (1710-1736)
Concerto per violino e archi in si bemolle maggiore
Allegro
Largo alla siciliana
Allegro
FRANCO MARGOLA (1908-1992)
Concerto dell’Alba per violino e orchestra d’archi dC.292
(Prima Esecuzione milanese)
[Senza indicazione]
Lento
Rondò
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791)
Concerto Rondò in la maggiore K386
(Trascrizione per pianoforte e archi e Cadenza di Alfredo Casella nel 140° della nascita)
Rondò (Allegretto)
ERMANNO WOLF-FERRARI (1876-1948)
Serenata per orchestra d’archi in mi bemolle maggiore
(nel 75° della morte)
Allegro
Andante
Scherzo
Presto
Denominazione rappresentativa di quel territorio transregionale e transnazionale compreso tra i grandi laghi dell’Italia nordoccidentale, nasce dall’idea di creare un gruppo di giovani strumentisti, guidati da prime parti che hanno già lavorato insieme in quintetto oltre che in prestigiose orchestre italiane, con i quali poter collaborare stabilmente al fine di realizzare quella compattezza timbrica ed esecutiva, raggiungibile solo con la continuità operativa e la condivisa visione di ricerca, utile a ottenere esecuzioni pregevoli nell’ambito di un ampio repertorio sinfonico-cameristico. Questa genesi peculiare garantisce alla compagine una coesione non comune e un particolare stile esecutivo impreziosito dall’utilizzo di edizioni filologicamente attendibili e, ove possibile, addirittura storiche, nonché dalla presenza costante dello stesso Direttore musicale, Giorgio Rodolfo Marini, che segue in prima persona tutti i progetti delle produzioni artistiche e con cui sono state realizzate anche prime esecuzioni di importanti compositori italiani contemporanei, tra cui Davide Remigio, Andreina Costantini, Massimo Ravazzin, Roberto Molinelli.
L’Orchestra da qualche anno è ospite del “Perosi Festival” di Tortona e della rassegna “Reviviscenze Musicali”, per la quale il 30 maggio 2020 ha realizzato il primo Concerto in Italia di un’Orchestra in presenza dopo il lockdown trasmesso in diretta streaming con grande successo di visualizzazioni, dal 2022 è stabilmente presente nel cartellone milanese di “Serate Musicali” e recentemente è stata protagonista del Concerto inaugurale di “Bresciasuona” 2023. Ha collaborato con solisti tra i quali Carlo Levi Minzi, Bruno Canino, Davide Alogna, Anna Serova, Giulio Tampalini e lavora con il supporto della “Fondazione JUPITER” che promuove eventi musicali e artistici in Italia e all’estero con specifica attenzione alla Regione Lombardia della quale ha recentemente ottenuto il riconoscimento ufficiale. Dal maggio scorso è membro della Comunità di Lavoro “Regio Insubrica” per la promozione della cooperazione e dell’integrazione transfrontaliera.
Violini I
Sara Sternieri **
Andrea Pellegrini
Ilze Circene
Anna Cracco
Tiziana Furci
Barbara Kruger
Violini II
Matteo Andreoli *
Veronica Gigli
Daniela Nicolò
Rodolfo Girelli
Antonio Gian Maria Molteni
Viole
Giuseppe Miglioli *
Defne Sönmez
Mattia Tallarini
Letizia Ricciardi
Violoncelli
Francesco Dessy *
Annamaria Bernadette Cristian
Federica Colombo
Contrabbassi
Piermario Murelli *
Davide Sorbello
** spalla
* prime parti
Nato a Palermo, si diploma con il massimo dei voti sia in violino che in pianoforte presso i Conservatori di Como, Ferrara e Parigi. Ha studiato composizione con Luca Francesconi e si è perfezionato all’Accademia Chigiana di Siena con Giuliano Carmignola, che lo ha definito “un grandissimo talento” premiandolo con un “diploma d’onore”. Vanta importanti debutti solistici nei più importanti Teatri e Sale da concerto del mondo e collaborazioni con le più importanti Orchestre del panorama mondiale. Si è esibito da solista e camerista con artisti tra i quali Gutman, Virsaladze, Canino, Swann, Pace, Prosseda, Braconi, Inbal, Borgonovo, Lanzillotta, Shambadal, Bacchetti, Plano, Tampalini. É impegnato come violino solista nei più importanti teatri italiani da partner in diversi reading teatrali in duo con Laura Morante, Claudio Santamaria, Violante Placido, Marco Bocci e Paolo Sassanelli.
Tra più attivi musicisti per lo studio, la riscoperta e la diffusione del repertorio del Novecento italiano, il suo lavoro ha permesso di riportare in vita diverse opere di Respighi, Fano, Castelnuovo-Tedesco, Margola, Wolf-Ferrari attraverso prime esecuzioni nazionali e mondiali, registrazioni e pubblicazioni. Nel 2018 è stato scelto da Curci e dal Cidim come revisore di tre Opere inedite per violino di Mario Castelnuovo-Tedesco e gli è stata affidata anche la prima registrazione mondiale di questo repertorio per l’etichetta Naxos. Nel 2021 è uscita per Casa Ricordi la sua revisione del Concerto per violino e orchestra in la minore P.75 di Respighi inciso per Naxos con la Chamber Orchestra of New York. Recentemente ha inciso, con la Sinfonica di Milano, tutti i Concerti per violino e orchestra di Margola in occasione dei 30 anni dalla morte. Premiato in diversi concorsi nazionali e internazionali, tra cui nel 2009 il primo premio al Concorso solistico “Prix d’Interpretation Musicale” de la Citè Universitarie de Paris e l’INAEM di Spagna. Nel 2010 il Comune di Milano gli ha conferito il “Premio all’eccellenza nella Musica 2010”.
È l’ideatore del “Progetto Rode” (sostenuto dal Cidim e da Suonare News) nel quale ha riunito durante la recente pandemia, 24 violinisti italiani nella registrazione video e poi audio con i celebri Studi rivolta agli studenti dei Conservatori di tutto il mondo. È titolare di cattedra di violino al Conservatorio “G. Verdi” di Como.
Suona un Giovanni Battista Guadagnini (Piacenza 1744) e un Anselmo Gotti (Ferrara, 1930).
Ancora giovanissimo raccoglie i consigli di Herbert von Karajan, Luciano Berio, dello storico direttore artistico della Scala e di Santa Cecilia Francesco Siciliani, dei pianisti Mieczyslaw Horszowski e Nikita Magaloff. Debutta a 11 anni a Milano nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte nei maggiori Festival Internazionali e presso prestigiosi centri musicali in Europa, Giappone, a Seul, Buenos Aires, San Paolo, Lima, Tokyo, Osaka, ma non solo. In Italia è ospite delle maggiori orchestre ed enti lirici e di tutte le più importanti associazioni concertistiche.
All’estero ha lavorato con numerose orchestre e con direttori come Bellugi, Guidarini, Venzago, Luisi, Zedda, Manacorda, Panni, Buribayev, Pehlivanian, Jensen, Nanut, Lü Jia, Frantz, Baumgartner, Valdés, Renes, Bender, Bisanti, Ceccato, Chung – solo per citarne alcuni. Si dedica con passione alla musica da camera; importanti collaborazioni con Filippini, Larrieu, il Prazak Quartet, Ughi, il Quartetto Ysaÿe, il Quartetto di Cremona, il Quartetto d’Archi della Scala. Compositori come Vacchi, Boccadoro, Del Corno – fra gli altri – gli hanno dedicato brani. Ha tenuto concerti in Spagna, Messico, Cuba, Corea, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Belgio, Russia, Giappone, Sud America ed Egitto. La sua ampia discografia è corredata da autorevoli riconoscimenti.«Scoperto» e «proposto» da sempre dalle «Serate Musicali» ha per loro creato il suo fondamentale “Ciclo Bach”, inventando così un Bach «Italiano». Ma la collaborazione con «Serate Musicali» è infinitamente più vasta e imprevedibile. Bacchetti è matematico e metafisico; il suo talento non è dunque sfuggito alle «Serate». Sufficientemente contro-corrente, è ospite di «Serate Musicali» dal 1998, per le quali detiene il RECORD STORICO di oltre 40 presenze. (H.F.)
GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI – Concerto per violino e archi in si bemolle maggiore
Delle pagine strumentali attribuite a Pergolesi, molte poche sono certe. Questo è il caso del Concerto in si bemolle maggiore per violino e orchestra, uno dei migliori dell’epoca di Bach e Vivaldi (Pergolesi fu un violinista virtuoso). I due Allegro seducono per la loro vivacità e il loro ritmo e il Largo centrale in sol minore, canta con una grande noblesse.
FRANCO MARGOLA – Concerto dell’Alba per violino e orchestra d’archi, dC.292
La composizione del Concerto venne sollecitata dall’editore Zanibon che il 26/09/1980 scriveva: «Un’orchestra di Friburgo mi chiede un Suo concerto (anche breve) per violino e orchestra d’archi; potrebbe arriderle questo? Ne avrebbe l’ispirazione? So che il violino è stato il suo primo amore». Il 3/02/1982 Margola scriveva a Zanibon: «Sto lavorando accanto al Kinderkonzert n.3 per violino e orchestra d’archi che viene molto bene, ma mi darà da lavorare per alcuni mesi. Mi piacerebbe offrirlo a Scimone (M° Claudio Scimone, fondatore de I Solisti Veneti) per una prima esecuzione assoluta, ma c’è tempo prima che il tutto sia compiuto come si deve. Intanto lavoro con vivo impegno perché ho il sospetto che si tratti di un capolavoro nel suo genere». Il 16/02/1982 in un’altra lettera a Zanibon, tornava sull’argomento: «Sto lavorando accanto al Concerto per violino che chiamerei Concerto dell’Alba (intendendo con questo titolo apparentemente ambiguo “dell’Alba del Violinista”). L’opera in oggetto è piacevole, viva e mi pare ottimamente imbroccata. Per il che sostituirei il titolo Kinderkonzert con quello enunciato più sopra. Quando questo lavoro sarà terminato, passerò io stesso da Padova per una prova con il complesso di Scimone sempre che la cosa riesca possibile».
WOLFGANG AMADEUS MOZART – Rondò in la maggiore per pianoforte e orchestra K386
Venne composto da Mozart come Finale per il Concerto in la maggiore K414, il primo dei tre Concerti per pianoforte e orchestra composti a Vienna nel 1782. In seguito, il compositore salisburghese preferì scrivere un altro Rondò, quello definitivo, per evitare una somiglianza con un tema del primo tempo. Sui tre Concerti lo stesso Mozart così ebbe a scrivere il 28 dicembre 1782: «Questi Concerti sono un giusto mezzo tra il troppo facile e il troppo difficile: sono assai brillanti, piacevoli a udirsi e naturali, senza essere banali. Qua e là vi sono punti apprezzabili soltanto dai conoscitori: ma questi passaggi sono scritti in modo che anche i meno colti non possano fare a meno di essere soddisfatti, senza sapere il perché… Il che vale anche per il Rondò K 386».
ERMANNO WOLF-FERRARI – Serenata per orchestra d’archi in mi bemolle maggiore
La “Serenata per archi” di Ermanno Wolf-Ferrari, composta nel 1892 all’età di 17 anni, è probabilmente una delle sue composizioni più spesso eseguite; scritta mentre era ancora studente al Conservatorio di Monaco, viene presentata nel 1893 durante il concerto di fine anno del Conservatorio. Josef Rheinberger, insegnante di composizione di Wolf-Ferrari, entusiasta di questo lavoro, ne sollecita la pubblicazione presso l’editore Steingraber; l’opera esce nel 1894 con il titolo “Serenata per archi” apposto dall’editore. Titolo puramente indicativo; solitamente la Serenata viene eseguita da un’orchestra d’archi, ma la sua prima esecuzione aveva coinvolto un ensemble di nove elementi: quattro violini, due viole, due violoncelli e contrabbasso. La scrittura non è per strumenti divisi (violini I/II, viola I/II, violoncello I/II), pertanto la Serenata può essere suonata anche da un quintetto d’archi senza perdere nulla d’essenziale, acquisterebbe soltanto una maggiore intimità. La composizione inizia con un Allegro che trasmette serenità e gioia di vivere. Segue un Andante dai toni pacati e affettuosi, interrotto da una sezione centrale più vivace, quasi una marcetta. Un breve episodio di Scherzo conduce verso il Presto finale, una Fuga irrequieta che sfocia in una brillante massa sonora.