Il duo jazz Alderighi & Trick alle Serate Musicali del Conservatorio
Un programma diverso dal consueto e indubbiamente di grande interesse ed afficacia musicale, quello ascoltato ieri sera in Sala Verdi ai concerti organizzati da Serate Musicali. Il Duo pianistico formato dal milanese Paolo Alderighi e dalla statunitense Stephanie Trick, ha impaginato una ventina di brani jazz presentati dallo stesso Alderighi, il quale ha messo in rilievo l’influenza che la musica d’oltre oceano, nata nei primi decenni del secolo scorso, ha apportato al mondo classico europeo.
La formazione “classica” dei due eccellenti pianisti, è stata avvertita nelle loro modalità interpretative. I brani eseguiti, ripercorrendo la storia del jazz con i ragtime, stride piano, boogie woogie, blues e swing, erano loro ottime trascrizioni per due pianoforti, per pianoforte a quattro mani e solo alcuni per pianoforte solista. La perfezione tecnica del duo, centellinata in ogni singola nota, ha portato ad esecuzioni chiare, precise e ricche d’espressività. Una tecnica, quella loro , certamente diversa da quella dei pianisti jazz del passato che conosciamo, dove spesso l’improvvisazione e il bisogno anche “d’imperfezione”, nate da modalità differenti di fare musica, erano la norma.
Abbiamo ascoltato brani di Nick La Rocca, Scott Joplin, Irvin Berlin, Louis Armstrong, Porter Graincer, Clarence Williams, William Handy, Eubie Blake, Fats Waller, Sholom Secunda, Duke Ellington, con classici come St.Louis Blues, Maple Leaf Rag, Sophisticated Lady, solo per citare i più noti, arrivando al termine del concerto al più “occidentale” degli statunitensi con George Gershwin e un ricchissimo medley da Un Americano a Parigi e ad altri celeberrimi brani. La discorsività del duo, equilibrato e spesso divertente nella gestualità – soprattutto in quella a quattro mani- ha portato ad un meritatissimo successo, dovuto sia alla felice scelta dei brani proposti, che alla sorprendente intesa della coppia Alderighi &Trick, interpreti che hanno il merito di nobilitare il migliore repertorio jazz, allontanandolo da quella errata sudditanza, in parte ancora presente, rispetto alla cultura musicale classica.
Come ben evidenziato dal pianista milanese, musicisti europei quali Debussy, Ravel, Stravinskij, Milhau e ancora altri, avevano messo in evidenza la grandezza di quella musica ricca di raffinatezze e ritmo, dedicando al jazz loro importanti composizioni. Rilevanti il medley di brani natalizi in versione jazz, eseguiti come primo bis e anche il brano jazz concesso come secondo. Una serata piacevolissima e divertente che ha portato a fragorosi e meritatissimi applausi.
6 Dicembre 2022 Cesare Guzzardella
Foto di Alberto Panzani