L’ Alessandro Carbonare Clarinet Trio alle Serate Musicali del Conservatorio
Un concerto inconsueto ma interessante e anche divertente quello organizzato da Serate Musicali e ascoltato nel Conservatorio milanese. I tre clarinetti del “A. Carbonare Clarinet Trio” hanno impaginato un programma variegato e spesso folcloristico che ha riempito di timbriche eleganti e penetranti l’ampio spazio di Sala Verdi. Il clarinetto di Alessandro Carbonare, il corno di bassetto di Giuseppe Muscogiuri e il clarinetto basso di Luca Cipriano – quest’ultimo anche eccellente arrangiatore di molti dei lavori in programma- hanno interpretato brani di Mozart, Tallini, Corea, Gershwin, De Filippo e melodie Klezmer.
Nel brano iniziale, il Divertimento C439 b n.1 di Mozart, tutti e tre gli strumentisti hanno suonato il Corno di bassetto, uno strumento con gamma timbrica intermedia tra il clarinetto e il clarinetto basso, ma con analoga espressività di colore. La resa sincrona degli interventi dei protagonisti ha permesso un’ottima interpretazione mozartiana, per un lavoro tipicamente settecentesco. Con un salto nel tempo di oltre due secoli, la compositrice Stefania Tallini (1966) ha realizzato poi il secondo lavoro in programma denominato C19 – Covid 2019- un brano ottimamente scritto e ben interpretato dal trio con i tre diversi strumenti, dove è presente un carattere jazzistico con alcuni frangenti di ottima improvvisazione. Un richiamo al jazz anche nel terzo brano d’impaginato del grande Chick Corea, pianista e compositore scomparso da poco. Nella Suite “Corea jazz”, ottimamente trascritta da Cipriano, Armando’s Rhumba, Song for Sally e Spain themes, sono legati tra loro per una resa decisamente ispirata e virtuosistica dei tre clarinettisti. Un ritorno al classico, dal sapore jazzistico, il brano successivo di George Gershwin, con il celebre “Tre preludi” , dall’originale per pianoforte, trascritti benissimo da Cipriano. Un’interpretazione di qualità con la gamma timbrica completa dei tre strumenti che hanno messo in risalto i tre brevi preludi, tra i brani più conosciuti di quelli in programna.
Con Pizzica e Taslim di Vincenzo de Filippo, siamo tornati ancora al presente. Un lavoro dove la presenza folcloristica ricca di accenti legati alla tradizionale della Pizzica del sud-Italia, e sostenuta anche dal tamburello battente di Muscogiuri, ha maggiormente divertito il pubblico presente in sala. Chiusura “alla grande” con il folclore ritmicamente accentuato della musica klezmer. La Klezmer Suite ha permesso ottimi variazioni e improvvisazioni su Russian Melody e Odessa Bulgarish. Una suite coinvolgente come solo la musica klezmer può esprimere. Bravissimi gli strumentisti.
Ottimo il bis concesso con un brano brasiliano arrangiato molto bene da Cipriano. Applausi meritatissimi da un pubblico purtroppo non numeroso.
04 Aprile 2023 Cesare Guzzardella
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